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BollettinoAO | Milano va giù, spread ben oltre i 200 punti

I fatti salienti della settimana

In Italia la situazione è questa. Lega-M5S hanno proposto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seguendo un iter inconsueto rispetto alla prassi costituzionale, di dare l’incarico di formare il nuovo governo all’ormai stra-noto Giuseppe Conte. Il 23 maggio Conte è stato convocato al Quirinale e ha ricevuto il suddetto incarico dichiarando: “sarò l’avvocato del popolo, l’Italia resterà in Europa”.

L’economista euroscettico Paolo Savona si è dimesso da Euklid LTD, società di gestione del risparmio creata da suoi allievi. Tutti a dire: “ecco, vedi, si prepara a fare il ministro dell’Economia”. Ma Savona, in una lettera al Sole 24 Ore, ha spiegato: “La polemica scomposta che si è svolta intorno alla mia candidatura mi ha convinto che, venissi o meno nominato ministro, sarebbe stato meglio che mi ritirassi dalla presidenza di Euklid potendo rappresentare un ostacolo al decollo dell’iniziativa”.

“Politica di bilancio ragionevole”. Nel frattempo, il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis ha rivolto al prossimo governo italiano l’invito a condurre “una politica di bilancio ragionevole”. In un’intervista pubblicata dal quotidiano tedesco Handelsblatt, Dombrovskis ha voluto mettere in chiaro che “la Commissione non interferisce in linea di principio con la politica nazionale, ma per noi è importante che il nuovo governo prosegua la sua strada e conduca una politica di bilancio ragionevole”, ricordando che “l’Italia ha il più alto debito pubblico nell’area euro dopo la Grecia”.

PIL e PMI dall’Italia e dal mondo. L’ISTAT prevede una variazione del Prodotto Interno Lordo italiano del +1,4% nel 2018 in termini reali. Ma “un’evoluzione del commercio mondiale e del prezzo del petrolio più sfavorevole rispetto a quella attuale porterebbe nel 2018 a una minore crescita del PIL”, pari al +1,2%. I PMI, intanto, confermano la frenata europea: l’eurozona, in particolare, è scesa da 55,1 punti a 54,1, peggio delle attese, ai minimi da 18 mesi. Negli Stati Uniti, il PMI flash composite di maggio ha invece sorpreso in positivo, con un incremento dello 0,8, a 55,7 punti.

“Carissimo Kim”. Il presidente USA Donald Trump ha annullato l’incontro con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un in calendario il 12 giugno a Singapore. Lo ha fatto attraverso una lettera indirizzata a Kim e datata 24 maggio. Motivo, i recenti toni della Corea del Nord, che aveva minacciato a sua volta di far saltare l’incontro se gli Stati Uniti non avessero smesso di parlare di abbandono “unilaterale” dell’arsenale nucleare. La lettera si conclude così: “Se cambia idea relativamente a questo importante summit, la prego di non esitare a chiamarmi o scrivermi”. Il governo nordcoreano si è dichiarato sorpreso e disposto a incontrare gli USA in qualsiasi momento.

Stati Uniti-Cina tra stop & go. Trump non è contento delle trattative commerciali con la Cina, con cui gli Stati Uniti hanno per ora raggiunto una tregua. Dal suo punto di vista, le discussioni avute finora sono solo “un inizio”. Pechino ha deciso di tagliare i dazi su componentistica e auto, mentre Washington si prepara a consentire di nuovo alle aziende americane di vendere a ZTE software e componenti. Accusata di avere violato le sanzioni USA contro l’Iran e la Corea del Nord, ZTE rischia comunque una multa fino a 1,3 miliardi di dollari.

Le contromisure europee. Trump insiste anche sull’ipotesi di nuovi dazi anche sulle importazioni di auto negli USA. Intanto il Consiglio UE ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati commerciali con Australia e Nuova Zelanda. Inoltre, l’UE ha notificato all’Organizzazione Mondiale del Commercio la lista dei prodotti USA da colpire se gli Stati Uniti confermeranno i dazi su acciaio e alluminio.

Grafico della settimana

Via ai limiti alla produzione.L’Arabia Saudita e la Russia hanno fatto sapere che stanno discutendo dell’eventuale allentamento dei limiti all’output introdotti nel 2017. Il giro di boa potrebbe arrivare con il meeting dei Paesi produttori di giugno, anche a seguito delle incertezze accentuate dalle rinnovate sanzioni statunitensi a carico dell’Iran e dall’intensificarsi della drammatica situazione economica e politica in Venezuela (Iran e Venezuela sono due importanti produttori).

Peraltro, dopo 18 mesi dall’avvio dei tagli, i risultati sembrano essere stati raggiunti: produzione effettivamente calata, offerta di conseguenza diminuita e – a parità di domanda – il prezzo è aumentato. L’abc dell’economia.

Come si sono mossi i mercati

Giornate belle pesanti per Milano. Oltre a tutti i temi sopra esposti, i mercati hanno seguito con attenzione l’uscita dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve e del rapporto sulla stabilità finanziaria della BCE. Il documento Fed segnala un rialzo dei tassi a giugno e insiste sul fatto che le incertezze commerciali possono pesare sulla fiducia.

Dalla BCE pletora di avvertimenti sull’Italia. I listini USA hanno archiviato la settimana abbastanza in linea con i valori di lunedì. In calo, nei cinque giorni, l’Eurostoxx. Giornate pesanti per Milano, dove venerdì i titoli di varie banche sono stati sospesi dalle contrattazioni.

Spread oltre i 200 punti. Il differenziale di rendimento tra BTp a 10 anni e Bund tedesco, considerato il termometro del “rischio Italia”, ha proseguito la sua scalata, seppure tra vari tentativi di ripiegamento. Venerdì nuovo record: in avvio ha rotto quota 200, portandosi a 202 punti e poi salendo ancora. Ai massimi dal 2012 anche lo spread con il decennale spagnolo, che viaggia intorno ai 100 punti.

Yen su, euro giù. La settimana ha visto la valuta giapponese, ritenuta bene rifugio, rafforzarsi sul dollaro (con una battuta d’arresto dopo le ultime su USA e Nord Corea) e l’euro proseguire invece il suo calo: la settimana, per la moneta unica, si è chiusa attorno all’1,17. Fari puntati sulla lira turca, in discesa nonostante la stretta sui tassi varata il 23 maggio dalla banca centrale come misura d’emergenza proprio per cercare, paradossalmente, di arrestare la caduta della divisa.

In agenda

Di seguito, alcuni dei principali appuntamenti e dati macroeconomici della prossima settimana (fonte: Bloomberg).

Eurozona – Sarà la settimana in cui verranno comunicate la fiducia dei consumatori e l’inflazione per la zona euro, entrambe aggiornate al mese di maggio. Attenzione in Francia per il dato sull’andamento del PIL nel primo trimestre, che uscirà insieme al valore dell’inflazione, comunicata anche in Germania. In Italia attesa per i valori aggiornati sulla fiducia di famiglie e imprese.

Stati Uniti – Grande attesa per il dato sugli occupati del settore non agricolo di maggio, atteso in deciso rialzo (circa 30mila unità in più) rispetto all’ultimo valore di aprile. A corredo, saranno rilasciati i dati sulla disoccupazione (attesa al 3,9%) e sull’andamento dell’economia privata, con la pubblicazione dei dati riguardanti le spese e il reddito privato di aprile. Attesi in crescita i dati del mercato immobiliare del Paese.

Giappone – Previsti in rialzo i principali dati pubblicati dal Sol Levante, in particolare produzione industriale e vendite al dettaglio del mese di aprile. Stabili invece le aspettative sul tasso di disoccupazione (2,5%).

Cina – Occhi puntati sui dati degli indici PMI del gigante asiatico di maggio, che ci si aspetta siano stabili rispetto alle ultime rilevazioni.


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