a
a
HomeECONOMIA E MERCATIECONOMIA, POLITICA E SOCIETA'#IlGraffio: il peso della Borsa rispetto al Pil, ecco come ci poniamo nel mondo

#IlGraffio: il peso della Borsa rispetto al Pil, ecco come ci poniamo nel mondo

Ma Borse e PIL si parlano?
 
Si avvicina la fine dell’anno e come al solito sarà occasione per analisi, tabelle, raffronti per comprendere com’è andato il 2015 sui mercati finanziari. Noi vi proponiamo qualcosa di un po’ diverso: confrontiamo la capitalizzazione di Borsa (un dato rappresentativo della ricchezza finanziaria) con il Prodotto interno lordo (la capacità di produrre ricchezza). Quindi ci chiediamo: cosa può dirci di un Paese la correlazione tra queste due grandezze?
Il PIL mondiale veleggia intorno ai 63.475 miliardi di dollari, mentre la capitalizzazione di Borsa a livello mondiale supera i 75.554 miliardi, quindi all’incirca al 97,8% del PIL. Questo rapporto vicino all’unità tuttavia, non è del tutto rappresentativo: solo una parte delle imprese mondiali è quotata, moltissime altre sono private, spesso a conduzione familiare. Nonostante ciò, osservando con attenzione questa “mezza fotografia” possiamo vedere alcuni particolari interessanti.
capitalizzazionevspil

Fonte: elaborazione AdviseOnly su dati Bloomberg aggiornati al 20 dicembre 2015

  • Stati Uniti. Producono il 22,5% del PIL mondiale e le sue due Borse (NYSE e NASDAQ) rappresentano il 35,3% della capitalizzazione della Borsa mondiale: la finanza dunque resta presidio e dominio “yankee”, con una capitalizzazione borsistica che “vale” 1,5 volte l’economia reale del Paese.
  • Cina. Il gigante asiatico corre sia come percentuale sul PIL mondiale (13,4%) che per capitalizzazione, con i mercati di Shanghai e Shenzhen che insieme valgono il 10,3% della capitalizzazione globale (ma arriviamo al 14,9% se consideriamo anche la Borsa di Hong Kong), pari a circa il 46,2% del PIL cinese.
  • Regno Unito. Eh sì, è proprio l’isola britannica a essere il paese a maggiore “finanziarizzazione”: la Borsa di Londra (LSE) vale 2,2 volte il PIL nazionale e – seppure in discesa – rappresenta l’8,5% dell’intera capitalizzazione di Borsa mondiale.
  • Svizzera. Paese piccolo e ricco, produce lo 0,9% del PIL mondiale e la sua Borsa principale (SIX) pesa per il 2,3% della capitalizzazione mondiale e il 236% del Pil domestico.
  •  Brasile. Estremo opposto alla Svizzera: il PIL rappresenta il 3% mondiale (materie prime, agricoltura, acciaio e metalli, petrolio, energia) contro una capitalizzazione di Borsa che lo “sotto-rappresenta”, meno dell’1% della capitalizzazione mondiale: in questo caso la Borsa vale il solo il 34% del PIL nazionale.
  • Italia. Più vicina al Brasile che alla Svizzera, finanziariamente: produciamo (da qualche tempo arrancando…) il 2,8% del PIL mondiale, mentre la nostra Borsa, che arretra sempre più , equivale attualmente allo 0,9% della capitalizzazione mondiale, con un rapporto capitalizzazione/PIL al 26%.
Complessivamente, le prime 5 Borse mondiali (le 2 USA NYSE e NASDAQ, Londra, Tokyo e Shanghai) pesano per il 56,6% dell’intera capitalizzazione mondiale; e le prime 10 (aggiungendo Euronext, Hong Kong, Shenzhen, TMX e Deutsche Borse) fanno il 74,8% della capitalizzazione. Il che vuol dire che il mondo sarà pure globalizzato ma quello finanziario è molto concentrato.
L’evidenza è che i “grandi capitali”, per una legge fisica, vanno dove ci sono “grandi opportunità” sia in termini di mercati finanziari che in termini di affari.

Ma la capitalizzazione di Borsa è un indicatore valido della capacità di produrre reddito di un paese?

capitalizzazione

Fonte: elaborazione AdviseOnly su dati Bloomberg aggiornati al 20 dicembre 2015

Se guardiamo alla capitalizzazione come un “voto”: quando questa si discosta dal valore del PIL nazionale deve essere presa come un “voto insufficiente”, talora molto insufficiente. Per chi vuole approfondire, consigliamo alcuni brevi cenni: la Borsa italiana, con una capitalizzazione di 591 miliardi, si confronta con gli 850 di Taiwan, 456 di Singapore, 426 della Arabia Saudita, i 369 della Malaysia, i 331 della Tailandia ed i 338 dell’Indonesia.
Poco, sempre meno, sempre più difficile.
Scritto da

Con www.adviseonly.com la finanza non è mai stata così semplice. La nostra missione è spiegarvi il mondo degli investimenti in modo chiaro e senza giri di parole, per rendervi investitori più informati e consapevoli.

Ultimi commenti
  • Avatar

    Interessante.

    Ad un primo ragionamento verrebbe da dire l’opposto, cioè se lo Stato/borsa capitalizza molto più del PIL che produce, allora è una realtà “finanziariezzata” dove la finanza rappresenta molto di più di quello che è la realtà e pertanto la sua borsa è in bolla.

    Non so se sono riuscito a spiegare il concetto.

  • Avatar

    Tre cose:
    1) “il PIL mondiale veleggia intorno ai 63.475 miliardi di dollari, mentre la capitalizzazione di Borsa a livello mondiale supera i 75.554 miliardi, quindi all’incirca al 97,8% del PIL.” Se i dati sono corretti, la capitalizzazione delle borse è 120% del PIL, non 98%
    2) Ci sono paesi (UK e US soprattutto) che attraggono molte quotazioni dall’estero e quindi il rapporto è in qualche modo “falsato”: basta pensare a BHP Billiton (Australia) e HSBC (molto Asia), entrambe quotate a Londra
    3) La borsa US è “rappresentativa” dell’economia americana: molte aziende quotate, grandi e piccoli, in tutti i settori. La borsa italiana non è assolutamente rappresentativa dell’economia italiana: molte piccole aziende non quotate, i settori migliori (turismo, cibo, …) totalmente assenti.

  • Avatar

    Per le multinazionali la quotazione riflette ricavi e profitti generati nel mondo intero mentre il PIL, per definizione, è quello del Paese. La comparazione delle due grandezze è quindi assai disomogenea.

lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.