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#IlGraffio: la confusionaria OPAS di Rai Way

Il 25 febbraio 2015, con l’annuncio dell’OPAS (offerta pubblica di scambio) della controllata di Mediaset Ei Towers, Rai Way è in passivity rule: quindi non può compiere operazioni straordinarie, come cambio dello statuto, assemblea straordinaria, acquisizioni, vendite di asset.

Al contrario della RAI, il bidder (la società che si candida ad acquisirla) ha invece le mani libere: può modificare i termini dell’OPAS, fare acquisizioni di altri asset sul mercato (ci punge vaghezza che ci siano torri in vendita, cominciando da Telecom, finendo ad Autostrade, passando per Ferrovie…).

Il CdA di Rai Way potrà (anzi dovrà, e in autonomia rispetto a quanto dirà il CdA di Rai!) valutare se l’OPAS è conveniente o meno, e proporre agli azionisti se vendere o non vendere: questo è quanto sarà tenuto a fare il CdA, che è il management della società.

Gli azionisti (di maggioranza: Rai; di minoranza: il 35% scarso sul mercato) saranno poi nelle condizioni di decidere se vendere o tenere, sino alla data ultima prevista nel (successivo) prospetto di OPAS.

Il mercato è davvero una “grande bellezza”? Lo vedremo, e sarà tanto più bello, quante più offerte giungeranno su Rai Way. Se arrivano altre OPA/OPAS ci si divertirà, e sarà un “sacco bello”!

Le leggi si cambiano, e a maggior ragione i decreti.

Siamo solo ai titoli iniziali, il film sarà lungo emozionante e con colpi di scena, il colpevole si scoprirà alla fine, probabilmente al buio.

Sine qua non.

Scritto da

Classe 1955, laurea in Giurisprudenza all’Università di Torino, master in direzione aziendale alla SDA Bocconi, corsi di perfezionamento alla Harvard Business School. Trentennale esperienza professionale nella finanza bancaria (Citigroup, JPMorgan, Merrill Lynch), finanza di impresa (Finanza Straordinaria Fiat holding, CFO Saiag Comital), consulenza strategica (partner Gea); ha costituito Griffa & Associati, che si occupa di operazioni societarie: fusioni, acquisizioni, M&A, ristrutturazioni industriali e finanziarie. Appassionato di montagna e di mare, lettore di saggi di storia ed economia, dilettante ai fornelli con grande soddisfazione dei figli (azionisti di maggioranza) ed amici. Chief editor del think tank ItaliAperta, collabora a Smartweek.it con la sua “una tazzina di caffè…”: gusto forte e concentrato, ogni mattina.

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