a
a
HomeECONOMIA E MERCATIECONOMIA, POLITICA E SOCIETA'L’addio a Charlie Munger, il braccio destro di Warren Buffett

L’addio a Charlie Munger, il braccio destro di Warren Buffett

Charlie Munger, vicepresidente di Berkshire Hathaway e storico partner in affari di Warren Buffett, è scomparso all’età di 99 anni. Grazie al suo apporto, l’azienda ha raggiunto il suo attuale status, potendo contare sulla visione, la saggezza e la partecipazione attiva di Munger, come ha sottolineato lo stesso Buffett. Il suo ruolo come principale consigliere e confidente di Buffett è stato fondamentale per lo sviluppo di Berkshire.

La loro partnership è iniziata nel 1959, quando si incontrarono e scoprirono di avere molto in comune. L’influenza di Munger su Buffett è andata ben oltre gli affari: secondo lo stesso Buffett, lavorare con il suo amico Charlie lo ha reso una persona migliore.

 

Una filosofia condivisa

Munger ha collaborato strettamente con Warren Buffett nell’allocazione del capitale, svolgendo un ruolo fondamentale nell’espansione della strategia di investimento. Si è distinto per un approccio volto a evitare investimenti in aziende poco solide (quelle che venivano definite “mozziconi di sigaro”), preferendo invece quelle di qualità.

Questa linea ha modificato profondamente la visione di Buffett: “Charlie ha capito presto tutto ciò; io ero un lento apprendista”, ha spiegato il finanziere. Un primo esempio di questa svolta è stata l’acquisizione dell’azienda See’s Candies nel 1972, che Munger persuase Buffett ad approvare nonostante i modesti guadagni dell’epoca. L’investimento si rivelò un grande successo, generando oltre 2 miliardi di dollari per Berkshire.

Munger ha così teorizzato e messo in pratica il value investing, la strategia guidata dal valore che è diventata famosa anche seguendo il suo principio: “Dimentica ciò che sai sull’acquisto di aziende giuste a prezzi meravigliosi; invece, compra aziende meravigliose a prezzi giusti”.

 

 

I due hanno condiviso un impegno per il raggiungimento di elevati standard etici, con Munger che ha sottolineato più volte la centralità di questo aspetto, respingendo l’astuzia come un modello di business destinato al fallimento. In qualità di secondo in Berkshire, Munger si è occupato della gestione dei “Quattro Giganti”, ovvero gli investimenti principali dell’azienda, dimostrando la sua preferenza per società con vantaggi competitivi che tutelano i profitti a lungo termine.

La sua saggezza in materia di investimenti ha influenzato una generazione di manager, non solo nel campo finanziario ma anche nella vita, caratterizzata da un pensiero chiaro e dall’apprendimento dagli errori. La partnership con Buffett è durata quasi sei decenni senza un singolo litigio, poiché sono riusciti a strutturare una visione comune.

La morte di Munger rappresenta non solo la perdita di una figura leggendaria nel mondo della finanza, ma anche la fine di una duratura e trasformativa collaborazione che ha plasmato il successo di Berkshire Hathaway e le mosse di Wall Street.

 

La strategia di Munger

I principi di investimento di Charlie Munger, che hanno giocato un ruolo nel successo di Berkshire, sono ancora il fondamento dell’analisi finanziaria. Munger ha sottolineato l’importanza di rimanere all’interno della propria “cerchia di competenza”, prendendo decisioni di investimento in settori e aziende di cui si è esperti.

Il finanziere americano ha anche riconosciuto il potere spesso sottovalutato degli interessi composti: reinvestire i guadagni provenienti da aziende solide, competitive e prevedibili nel lungo termine può portare a una crescita esponenziale del portafoglio.

Munger ha sfidato l’idea che i veri professionisti detengano un gran numero di azioni, coniando il termine “diworsification”: secondo questa visione, un’eccessiva quantità di titoli può portare anche effetti negativi. Piuttosto, ha ritenuto che fosse più facile trovare poche aziende ma buone, rispetto a una distribuzione caotica dell’investimento.

Per quanto riguarda la finanza personale, Munger ha invitato i risparmiatori a vivere entro i propri mezzi, risparmiare e investire. Sia Munger che Buffett hanno vissuto al di sotto delle proprie possibilità, evidenziando l’importanza del risparmio per gli investimenti. E poi, non bisogna mai smettere di imparare: ogni investitore dovrebbe diventare una “macchina dell’apprendimento”.

 

Una guida per gli investitori

Munger ha anche avvertito contro l’uso di metriche complesse per nascondere le condizioni di un’azienda: valori come l’Ebitda, ha suggerito il miliardario, possono semplicemente confondere le idee agli investitori e dire poco sulla solidità di una società. Munger e Buffett hanno preferito comprendere a fondo i fondamentali di un’azienda, sconsigliando di fare affidamento su numeri appariscenti e termini troppo complicati.

I principi di Munger offrono una guida senza tempo per gli investitori, sottolineando l’importanza dell’apprendimento, della concentrazione e di un approccio scettico alle metriche finanziarie. Il suo metodo potrebbe non essere adatto a tutti, ma trarre spunto dalla sua saggezza nelle strategie di investimento potrebbe essere interessante.

 



Fonti dell’articolo:
Charlie Munger quotes that will make you a better investor.
Charlie Munger, investing sage and Warren Buffett’s confidant, dies.
Charlie Munger, who was Warren Buffett’s right-hand man at Berkshire, dies at 99.
Charlie Munger: Life, Berkshire Hathaway, Investments.

 

Tag Articolo
Scritto da

Con www.adviseonly.com la finanza non è mai stata così semplice. La nostra missione è spiegarvi il mondo degli investimenti in modo chiaro e senza giri di parole, per rendervi investitori più informati e consapevoli.

Nessun commento

lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.