Ho le lacrime agli occhi mentre scrivo queste quattro righe ascoltando “Five Years” di David Bowie. Ci sono cresciuto, con la musica di David Bowie.
Il Duca Bianco non si è accontentato di essere una delle figure più geniali, creative e camaleontiche della scena rock da mezzo secolo a questa parte, anticipando e mescolando generi e sonorità, dal glam rock, al punk, all’elettronica, dalla dance fino al rock più duro. Non gli è bastata un’invidiabile carriera come attore – come dimenticarlo in Furyo e in The Prestige?
David Bowie è stato innovativo anche nel campo finanziario, creando nel 1997 i Bowie Bond.
Si tratta di obbligazioni particolari, cioè asset-backed securities (o ABS, di cui parlammo tempo fa), denominate in dollari USA, che avevano come collaterale, cioè come garanzia, i proventi di 25 album registrati da David Bowie prima del 1990.
Con una cedola del 7,9%, dell’1,5% più elevata del rendimento di un bond USA del tempo e una durata media decennale, queste obbligazioni erano piuttosto appetitose e furono acquistate massicciamente dalla compagnia d’assicurazione statunitense Prudential Insurance. Il pagamento delle cedole era assicurato dalle royalties degli album, mentre Davide Bowie utilizzò il ricavato della vendita delle obbligazioni (in pratica un pagamento forfettario di royalties) per acquistare i diritti di altre sue canzoni in possesso di un suo ex-manager. Questi bond fecero scuola e vi furono altre emissioni, tant’è che si parla di Celebrity Bonds.
Noi di AdviseOnly, pur occupandoci di finanza, preferiamo ricordarlo per il rock’n roll. Stamattina lo ascoltiamo dalle nostre postazioni, con la consapevolezza che resterà eterno. Ecco a voi una nostra playlist.
E gli porgiamo il saluto dei marinai.
“Fair Winds and Following Seas, David”