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Silver Economy: patrimonio, risparmi e consumi sono nelle mani degli over

Hai voglia a dire “non è un Paese per vecchi”. Lo siamo eccome. E d’altra parte, l’Italia non rappresenta un’eccezione, dentro il club delle economie cosiddette “sviluppate”. Una delle caratteristiche di questi tessuti economici – e uno dei Megatrend in corso – è l’”inverno demografico”: culle sempre più vuote ma durata media della vita che, grazie ai beni e ai servizi disponibili, si allunga sempre più. Con conseguente innalzamento dell’età media.

In un contesto come questo, c’è un altro Megatrend che si impone: è quello della Silver Economy. A questo particolare scenario economico ha di recente dedicato tutto un Quaderno di Approfondimento il Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali.

 

Una nuova grande economia: conoscere la Silver Economy

La Silver Economy è quell’economia che ha nei capelli brizzolati – e quindi nelle persone oltre una certa età, protagoniste del risparmio e dei consumi – il suo principale punto d’appoggio.

“I senior si contraddistinguono per una condizione economica migliore rispetto alle altre fasce d’età. Questo per molti motivi: la vita lavorativa che si allunga comportando maggiori retribuzioni, una ridotta propensione alla spesa e soprattutto i frutti di una vita di lavoro, di risparmi e investimenti che quindi assumono una rilevante consistenza”, si legge nel Quaderno di Itinerari Previdenziali.

Non sono quisquilie. Se la Silver Economy europea fosse uno Stato sovrano, la sua economia si posizionerebbe, per dimensioni, alle spalle solo di Stati Uniti e Cina. A dare un’indicazione della sua dimensione e portata è stata la Commissione europea nel report “The Silver Economy”, pubblicato nell’aprile del 2018.

Ma attenzione: la Commissione europea considera i Silver a partire dai 50 anni. Un parametro, questo, oggi superato. “Sulla base dei calcoli e con la medesima metodica elaborati dalla Commissione europea, tenendo conto e dell’inflazione e dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, abbiamo calcolato i valori aggiornati al 2021”, si legge ancora nel Quaderno di Approfondimento.

Risultato del computo? Eccolo.

 

Over 50 Over 65
Consumi di beni e servizi Circa 3.803 miliardi di euro Circa 1.901 miliardi di euro
Contributo al Pil dell’Ue a 27 Circa 4.317 miliardi di euro Oltre 2.158 miliardi di euro
Posti di lavoro generati Oltre 72 milioni di unità Circa 36,5 milioni di unità

 

Numeri che testimoniano la rilevanza e il peso della Silver Economy.

 

Over 65: ricchezza e reddito si sono difesi bene

Secondo i dati della Banca d’Italia, la ricchezza degli over 65 è sopravvissuta meglio di quella delle altre fasce della popolazione alla crisi economica, essendo l’unica classe il cui rischio di povertà e la cui povertà sono diminuiti negli ultimi 10 anni.

Anche il loro reddito si è difeso bene: gli ultrasessantacinquenni, infatti, hanno risentito meno degli effetti economici legati alla pandemia e i loro redditi in questo periodo sono rimasti intatti.

 

Casa dolce casa: le scelte e i numeri degli over 65

Il rapporto tra proprietari di abitazioni e totale della popolazione residente dà come risultato, qui da noi in Italia, uno 0,41 in media: nel nostro Paese ci sono insomma 0,41 proprietari per ogni residente.

Restringendo il campo agli over 65, la media nazionale arriva a 0,69, con un massimo di 0,79 proprietari di casa per ogni residente al Centro. Questo per quanto riguarda il rapporto tra proprietari di case e popolazione residente. Ma, secondo il Quaderno di Approfondimento, quasi la metà dei proprietari over 65 di immobili in Italia risiede al Nord.

 

Oltre ad avere il valore immobiliare medio più alto, i Silver sono quelli più investiti nell’immobiliare: l’86,7% degli over 65, infatti, vive in case di proprietà, spesso troppo grandi dopo che i figli hanno spiccato il volo. Eppure, nella maggior parte dei casi la vendita è esclusa. Ecco perché.

 

 

Il patrimonio mobiliare e immobiliare dei Silver

Dall’indagine sul risparmio e le scelte finanziarie delle famiglie italiane della Banca d’Italia (anno 2019) emerge che le persone con 65 anni e oltre sono, insieme a quelle tra i 55 e i 64 anni, le più ricche rispetto alle altre fasce della popolazione.

In particolare, hanno un patrimonio medio di 292mila euro, “che moltiplicati per 13,9 milioni di soggetti portano il totale della ricchezza Silver a 4.059 miliardi di euro”, così scomponibili:

  • il patrimonio mobiliare medio degli over 65 è pari a circa 108mila euro, che moltiplicato per i 13,9 milioni di cui sopra (dato Eurostat per il 2020) indica una ricchezza mobiliare complessiva di 1.501 miliardi di euro;
  • il patrimonio immobiliare dei Silver è pari a circa 184mila euro, che moltiplicati per 13,9 milioni di individui portano la ricchezza immobiliare complessiva a 2.558 miliardi di euro.

 

Nel complesso, sottolinea Itinerari Previdenziali nel Quaderno di Approfondimento a cura del suo Centro Studi e Ricerche, la loro è un’importante patrimonializzazione che nei prossimi 20/25 anni verrà in parte trasferita a figli o parenti.

Figli e parenti che attualmente hanno, nella maggior parte dei casi, quarant’anni d’età o poco più. E che quindi saranno a loro volta ultrasessantacinquenni negli anni Quaranta di questo secolo. Quando lo diventeranno, incanaleranno le risorse ereditate da chi li ha preceduti contribuendo a incrementare ulteriormente il valore complessivo della Silver Economy italiana. Con tutti i relativi riflessi su consumi e scelte di gestione del risparmio.

 

Cavalcare l’onda della Silver Economy? Si può

Ora, è chiaro che, come tutti i grandi mutamenti in corso, anche la Silver Economy può dare origine a tutta una serie di opportunità di investimento. Opportunità che dovranno giocoforza essere orientate al lungo-lunghissimo termine, magari con un ingresso graduale nel tempo, in stile PAC (Piano di Accumulo del Capitale).

Peraltro, investendo in un’ottica di lungo termine – e sempre con la dovuta dose di diversificazione – si dà agli inevitabili scossoni dei mercati la possibilità di venire riassorbiti. Che non è poco. Per maggiori info, chiedete sempre al vostro consulente finanziario.

 


 

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