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Grafico della settimana: lo strano caso della Germania

E se l’euro fallisse? E se la crisi non si risolvesse? Cosa succederebbe alla solida e granitica Germania? E se anche i primi della classe avessero qualche scheletro nell’armadio?

Prendo spunto per questo breve commento da un articolo di oggi del Der Spiegel Online che rivela come la Germania, pur beneficiando di un’abbondante crescita economica finanziata anche, non solo certo, grazie alla moneta unica non sia questo gran campione per quanto riguarda i conti pubblici.

Cito testualmente:

“…il debito su PIL supera l’80% e, se paragonato ad altri paesi della zona Euro, è mediocre, non certo eccellente… inoltre anche Paesi non propriamente “in salute” come la Spagna, presentano valori significativamente inferiori all’80%“.

La scarsa serenità circa il debito tedesco è stata sottolineata anche dal Primo ministro lussemburghese e presidente dell’Eurogruppo Juncker che ha dichiarato:

I think that the level of German debt is troubling“.

Lo Spiegel continua ponendo dubbi circa la capacità di medio termine della Germania di stabilizzare il rapporto debito/PIL e raggiungere il traguardo del 60% previsto dal Trattato. La chiave, come ci spiegano molti giornalisti, economisti, blogger è quella di raggiungere e mantenere un congruo avanzo primario in percentuale del PIL. Ebbene anche per quanto riguarda questa metrica la Germania non è un esempio. Dal 2002 al 2006 la Germania ha avuto un deficit e non un avanzo primario e… udite udite… l‘Italia, nello stesso periodo ha registrato un avanzo dell’1,3% (le proiezioni per il 2013 della Commissione Europea sono di +4,4% per l’Italia e 1,5% per la Germania).

Naturalmente sappiamo che la vera chiave sta nella crescita. Quello che mi preme sottolineare è che, anche senza prevedere un fallimento dell’euro, una recessione nella zona euro potrebbe fare male anche alla “tripla A” di Paesi considerati come Paradisi sicuri.

E veniamo al grafico allegato, l’andamento del CDS a 5 anni – soprattutto se paragonato alla dinamica dei tassi di interesse – fornisce qualche segnale di allerta. Sebbene la Germania presenti valori decisamente bassi se confrontati al resto della zona euro (CDS a 5 anni in area 98) ha registrato continui incrementi a significare che esiste un rischio Paese (clicca per zoomare l’immagine).

Tutto ciò per dire: diffidate dello 0,40% del governativo a 2 anni tedesco o dell’1,9% del decennale. Inoltre, se incontrate un tedesco in un bar potete anche osare di rivendicare qualche altra superiorità del tricolore meno scontata di quella calcistica (anche se son sempre soddisfazioni).

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