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Grafico della settimana: “Sell in May and go away”? Non quest’anno

“Vendi tutto a maggio e scappa” è un motto molto noto nel mondo degli investimenti, secondo cui sarebbe meglio vendere a maggio e far passare i mesi estivi con i risparmi “parcheggiati” in liquidità, per poi ricomprare a novembre – la cosiddetta “Halloween strategy”.

Questo detto trova una conferma statistica piuttosto solida se si analizza l’andamento dei mercati azionari globali sul lunghissimo termine (un po’ meno se si restringe l’orizzonte agli ultimi dieci anni): in oltre un secolo di performance, nel periodo tra maggio e ottobre l’indice Dow Jones ha generalmente sottoperformato rispetto al periodo tra novembre e aprile.

Ora: il mese di maggio è praticamente concluso, quindi lo possiamo dire: questa volta il detto “sell in May and go away” ha fatto cilecca.
 

Una convinzione che affonda le radici nella storia

Gli studi sul tema sono numerosi. Stando a un celebre articolo di Bouman e Jacobsen, la Halloween strategy funziona su scala globale. Il professor Jacobsen ha documentato l’effetto “Sell in May” nel Regno Unito utilizzando dati che partono addirittura dal 1694. Risultati sostanzialmente confermati in un articolo di Andrade, Chhaochharia e Fuerst1. La strategia pare valida anche sul mercato immobiliare, secondo una ricerca del professor Brounen2.
 

 
Venendo ai giorni nostri, però, questo “spartiacque stagionale” sembra essersi un po’ sbiadito, con i mercati azionari che hanno registrato rally importanti anche durante i mesi estivi. “Colpa” in parte delle banche centrali, che dalla crisi del 2008 in poi hanno inondato i mercati di liquidità: questo ha alterato non solo le tradizionali correlazioni tra asset class, ma anche le classiche dinamiche stagionali.
 

Ma veniamo a noi: cos’è successo quest’anno a maggio?

Ebbene, l’MSCI AC World si prepara a concludere maggio con una performance decisamente positiva: con un solo giorno di contrattazioni rimasto (oggi), l’indice ha chiuso venerdì 28 maggio con un +1,3% da inizio mese. Insomma, non si direbbe che sia il mese più debole dell’anno, ecco.

A contribuire alla buona performance dell’indice globale è stata principalmente l’impennata delle azioni europee, con lo Stoxx 600 che ha raggiunto il +3%, ben al di sopra dei rendimenti visti negli Stati Uniti, in Asia e nei mercati emergenti.

A voler ben guardare, gli investitori potrebbero addirittura sperare in un altro paio di mesi di buone performance, volendo basarsi sulle dinamiche osservate negli ultimi anni. Secondo dati Bloomberg, l’MSCI AC World ha guadagnato in media lo 0,7% a giugno negli ultimi 10 anni – e un altro 1,9% a luglio.
 

Sell in may | amCharts
 
Certo, visto che i pronostici sulla debolezza di maggio non si sono avverati, qualche dubbio anche sulle performance dei prossimi mesi è sicuramente lecito.
 

Una strategia da prendere molto con le pinze

Del resto, come moltissimi “metodi infallibili per battere il mercato”, anche la strategia del “Sell in May and go away” lascia un po’ il tempo che trova. È vero che molti studi autorevoli evidenziano il fatto che in passato ha funzionato, e nessuno lo mette in dubbio. Ma resta il sospetto che l’idea sia talmente affascinante da essere stata “promossa” da motto popolare – o fortunata coincidenza – a strategia pseudo-scientifica.

Il consiglio resta quello di pensarci molto, molto bene prima di costruire una strategia di investimento basata sul “Sell in May”.

 



1. Calendar Anomalies: The Case of International Property Shares
2. ‘Sell in May and Go Away’ Just Won’t Go Away

 

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