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Asset allocation di gennaio: con i rendimenti reali negativi, l’azionario resta scelta obbligata

Ed eccola qua, la nostra asset allocation di inizio 2022 che in tanti, nelle settimane scorse, ci avete (giustamente) chiesto. Come siamo messi, da quali rischi guardarci e dove andare a monitorare le più interessanti opportunità? Vediamo di rispondere per gradi a tutte queste domande.

 

Qual è il quadro di fondo?

L’economia è, su scala globale, piuttosto in salute: gli indici PMI dei Paesi Sviluppati convergono in area (fortemente) espansiva, segnalando vivacità e ottimismo sul fronte manifatturiero. Un po’ meno frizzanti le economie dei Paesi Emergenti, ma comunque in area 50 punti (la soglia di neutralità). Il mercato del lavoro è stabile negli Stati Uniti, ed è in lieve miglioramento sul Vecchio Continente.

Dal punto di vista macro, la variabile più critica è l’inflazione, in sensibile rialzo negli Stati Uniti e in Europa, ma anche in Cina e India. Abbandonata da quasi tutti i commentatori economici l’ipotesi che si tratti di un fenomeno transitorio, è però vero che l’idea di un’inflazione più elevata non è più una novità (e quindi un market mover), essendo ormai metabolizzata dagli operatori, e l’atteggiamento delle principali banche centrali è diventato più restrittivo e guardingo nei confronti della dinamica dei prezzi.

Complessivamente, peraltro, i prezzi delle materie prime si sono relativamente stabilizzati (indice globale).

 

Cosa dire del quadro di mercato?

Supportato da una crescita economica abbastanza robusta, il mercato azionario mondiale ha continuato a manifestare un trend positivo, nonostante qualche correzione ed episodio di volatilità, che rimane su livelli di assoluta norma.

Gli indicatori di rischio sistemico non segnalano situazioni di stress particolare, e ne consegue che il mercato è “risk-on”, cioè prono, in aggregato, all’assunzione di rischi.

Ne consegue anche che il rapporto tra prezzi e valori fondamentali è, sulle principali Borse mondiali, molto elevato: tecnicamente, larga parte dei mercati (con la notevole eccezione del Giappone) presenta condizioni da “bolla speculativa”. Questa condizione, però, può anche restare latente per anni (come la storia delle bolle speculative ci insegna) per poi manifestarsi in forma conclamata all’improvviso, in modo del tutto imprevedibile.

Le obbligazioni continuano a presentare rendimenti reali negativi, nonostante l’aumento dei rendimenti nominali, che rischia di continuare, viste le politiche monetarie più restrittive delle banche centrali e i conseguenti probabili aumenti dei tassi di interesse in futuro. I dividendi, inoltre, sono molto interessanti rispetto ai rendimenti delle obbligazioni.

Pertanto, a fronte di queste condizioni, in un mercato in cui la liquidità non manca e da qualche parte occorre investire, l’azionario resta una scelta obbligata da parte degli asset manager di tutto il mondo, sostenendo così i prezzi delle azioni.

 

 

E veniamo alle nostre valutazioni

Le nostre valutazioni, che combinano metriche sia “Value” sia “Momentum” (sicché il massimo è quando un asset class ha valutazioni ragionevoli ma presenta anche un trend di prezzo positivo), mostrano la presenza di valore relativo sulle azioni brasiliane e quelle giapponesi e, molto marginalmente, sulle obbligazioni, soprattutto in area Corporate.

La Borsa brasiliana, in particolare, mostra eccellenti valutazioni, ha già “spurgato” nei mesi scorsi i prezzi eccessivamente elevati e potrebbe beneficiare delle condizioni del mercato delle materie prime, al cui prezzo è particolarmente esposta.

Per finire, uno sguardo ai cosiddetti “Megatrend”, le tendenze di lunghissimo periodo: se li analizziamo considerando congiuntamente “Value” e “Momentum”, ecco che rispetto al resto spiccano Natural Resources e Healthcare.

 

 


 

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Ultimi commenti
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    Finisce così ? Nessuna indicazione sui portafogli ?

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    Salve, mi confermate che i portafogli tattici non hanno subito variazioni in conseguenza della nova assett allocation.
    grazie
    Andrea

  • Avatar

    ***AGGIORNAMENTO SUI PORTAFOGLI***

    Gentili lettori e lettrici,

    come vi abbiamo raccontato attraverso il nostro blog in questi mesi e anni, tutti noi siamo al centro di un passaggio evolutivo epocale, dal punto di vista tecnologico e normativo. Vale anche per il risparmio e la consulenza finanziaria. E di fronte alle sfide del cambiamento, noi non ci siamo mai tirati indietro.

    Per questo il nostro blog si è riposizionato nel tempo: oggi è un seguitissimo spazio di educazione finanziaria e approfondimento sui mercati. L’educazione finanziaria, d’altra parte, è sempre stata la nostra missione: siamo convinti che per poter investire in modo consapevole è importante prima di tutto comprendere i mercati.

    Ecco perché la view del nostro team di analisi è oggi disponibile a tutti, in modo assolutamente gratuito. Ma proprio alla luce del nostro progressivo riposizionamento (l’attività di Virtual B SpA, società proprietaria del blog AdviseOnly, è molto cambiata in questi anni), d’ora in avanti non conterrà più gli aggiornamenti sulle idee di investimento, ossia i Portafogli.

    Il blog invece c’è e prosegue con la sua attività di promozione della cultura finanziaria e di divulgazione e informazione, incluse indicazioni di scenario e di generica asset allocation. Potrete controllare andamento e novità degli strumenti inclusi nel vostro portafoglio sul sito di Borsa Italiana o sui siti dei rispettivi emittenti, parlandone magari con un consulente finanziario autonomo.

    Grazie per averci seguito fin qui, continuate a farlo!

    Un caro saluto a tutti voi,

    la Redazione del blog

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      peccato! era la cosa che veramente vi distingueva da tutti gli altri siti di finanza e di educazione finanziaria!

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