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Asset Allocation di giugno: arriva l’estate e i mercati rispondono

Siamo entrati nel vivo di quella che si preannuncia come una torrida estate. Il mese di maggio ha letteralmente scombussolato l’equilibrio dei mesi precedenti, con una reazione a catena di eventi in politica che, come spesso accade, hanno riversato i loro effetti sui mercati finanziari. Giugno ha invece riportato un po’ di serenità sulle piazze finanziarie, con risultati positivi quasi in tutti i settori, anche se la crescita nel lungo periodo rimane un’incognita.

 

Il quadro macro

In un contesto così “chiaro-scuro” si collocano alcuni importanti appuntamenti per i mesi a venire.

Capitolo Trade war asiatica: dopo il positivo incontro al G20 a Osaka, il quadro pare più roseo su questo fronte. Tuttavia, si incupisce invece sul versante europeo, nuovo mercato criticato da Trump per le sue “barriere commerciali peggiori di quelle cinese”. Recenti sono le indiscrezioni di prossimi dazi su quattro miliardi di dollari Usa di prodotti europei a causa dell’ancora irrisolta questione sui sussidi concessi da Bruxelles ad Airbus, dinamica che indebolirebbe (a dire di Trump) la rivale americana Boeing.

Dal fronte Brexit non si segnalano grandi novità. Entro le prossime settimane verrà annunciato chi sarà il nuovo leader dei Tory nel Regno Unito. Al momento il più papabile candidato pare essere Boris Johnson, uno dei più forti sostenitori della hard Brexit, che però nelle ultime settimane ha ammorbidito la sua visione: la data del divorzio è fissata al prossimo 31 ottobre.

Procedura d’infrazione on the way. Il Belpaese non si scolla di dosso i vertici dell’Eurogruppo, ferrei nella volontà di proseguire sulla strada che potrebbe portare a una procedura di infrazione per debito eccessivo. Chi vivrà, vedrà.

 

 

Il quadro finanziario

Al giro di boa dell’anno i mercati si sono presentati in forma smagliante. La crescita dei principali listini azionari è ripartita dopo un maggio decisamente volatile, e pressoché tutte le piazze finanziarie hanno chiuso questo primo semestre con una crescita a doppia cifra. Anche a livello settoriale la crescita è ben distribuita, con i segmenti del mercato più ciclici (quelli più dipendenti dal contesto economico) in gran spolvero, rispetto ai settori più marcatamente difensivi.

Anche il mercato obbligazionario arriva all’estate in territorio positivo, seppur presentando una maggiore diversità di risultati. Bene il segmento governativo emergente, rinvigorito da un dollaro USA meno forte negli ultimi mesi, e quello corporate statunitense, che maggiormente ha beneficiato delle indiscrezioni di una FED più accomodante.

Anche le parole di Draghi dal simposio BCE di Sintra hanno rinvigorito il segmento governativo del Vecchio Continente. Su tutti, a beneficiarne maggiormente, è stato il nostro decennale che, dopo i rialzi primaverili del rendimento, ha coretto al ribasso.

Anche sul fronte delle materie prime il mercato è positivo. Bene l’oro e il petrolio, in scia alle tensioni geopolitiche tra Iran e Stati Uniti. Per ultima infine segnaliamo la decisione dell’OPEC+ (insieme alla Russia) di estendere i tagli alla produzione almeno fino al marzo 2020, in modo da mantenere più stabile il prezzo dell’oro nero.

Gran spolvero per i mercati finanziari quindi, meno brillante la realtà della macchina economica. Sebbene timori di recessione all’orizzonte non se ne vedano, la realtà attuale non è delle più limpide. In modo generalizzato la crescita sta rallentando. Tutti i principali organismi sovranazionali (FMI, World Bank, OCSE) hanno corretto al ribasso le stime di crescita del prossimo biennio. Surprise index e PMI in calo da inizio anno praticamente per la maggior parte delle economie, sia sviluppate che emergenti. L’inflazione, ancora latitante soprattutto nell’Eurozona, ha richiamato sull’attenti le banche centrali che hanno prontamente risposto.

 

grafico mese ao focus | amCharts

 

La nostra view

La corsa dei mercati di questo primo semestre sta rendendo più complicate le decisioni di asset allocation. Nonostante le correzioni primaverili, le valutazioni dei mercati rimangono mediamente alte, e non vediamo grandi opportunità all’orizzonte.

Complessivamente meglio l’azionario dell’obbligazionario. Tra i Paesi Sviluppati l’Europa si conferma il mercato migliore, sia in termini di valutazioni che di momentum. Per gli Emergenti positiva la dinamica per la Russia, negativa invece per il Brasile.

A livello settoriale i ciclici registrano una migliore fase rispetto ai mercati difensivi, mentre tra le materie prime, il rialzo dell’oro ha contribuito al positivo momentum dei metalli preziosi. Sull’obbligazionario invece è possibile trovare del valore sul mercato statunitense, sia corporate che governativo, rispetto a quello dell’Eurozona.

In questo contesto le nostre soluzioni d’investimento, ben diversificate ed esposte sui premi al rischio più importanti, stanno registrando ottime performance, ragion per cui non abbiamo ritenuto necessario al momento operare modifiche, sia tattiche che strategiche.

 

asset allotacation blog | amCharts

 


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