a
a
HomeCAPIRE LA FINANZAFINANZA PERSONALECome evitare perdite catastrofiche per il tuo portafoglio

Come evitare perdite catastrofiche per il tuo portafoglio

Rischio, ancora tu! Eppure, chi investe non può assolutamente trascurare questa variabile. E anche chi non investe, tutto sommato: per un verso o per l’altro, i nostri risparmi sono posti sotto assedio da un intero branco di rischi. Perfino i risparmi che teniamo sotto al più o meno metaforico materasso (avete presente l’inflazione?). Non passa quindi mai di moda – e, anzi, è invecchiato molto bene – un post del nostro Raffaele Zenti, che pubblicammo per la prima volta il 13 agosto 2015. Fatto qualche ritocchino, ve lo riproponiamo qui di seguito.

Buona lettura!

 

Il rischio, specie quello atteso, è da molti considerato un curioso accessorio degli investimenti. L’interesse di molti risparmiatori per indicatori di rischio dai nomi esotici come Value at Risk, Downside Volatility, Probabilità di Shortfall e via dicendo raramente dura oltre il tempo di Planck (anche se le metriche di rischio si possono tranquillamente spiegare con un linguaggio “pane & salame”).

E così sono pochi i risparmiatori che utilizzano gli indicatori di rischio per prendere decisioni finanziarie consapevoli. “L’è tutto sbagliato!”, avrebbe esclamato Gino Bartali.

 

Perché, al contrario, gli indicatori di rischio sono importanti?

Monitorare il rischio e intervenire in modo coerente sul portafoglio quando esso non è più accettabile o è fuori controllo è fondamentale. Cosa voglia dire “rischio accettabile” è soggettivo, come del resto le modalità pratiche per gestire il rischio. L’importante, però, è badare ai rischi, perché i mercati finanziari sono erratici e le perdite prima o poi possono verificarsi, sicché bisogna evitare che siano finanziariamente letali.

Mi sento un po’ come Roy Batty di “Blade Runner”: ho visto gente concentrare “a capocchia” investimenti su singoli mercati o dubbie strategie. O, peggio ancora, ho visto persone che, credendo di essere depositarie della verità e delle più improbabili tecniche di trading, hanno puntato tutto o quasi su singoli titoli, incuranti del rischio (molti si sono fatti davvero male).

Ma le perdite, se contenute, sono recuperabili con ottima probabilità. Questo perché nel medio-lungo termine i mercati finanziari tendono a remunerare l’investitore con i cosiddetti premi al rischio, che all’allungarsi della durata dell’investimento generano performance positive con probabilità crescente.

Se invece il rischio del portafoglio è fuori controllo le conseguenze possono essere gravi. Di quelle che lasciano cicatrici profonde nei portafogli. Per rendervene conto, osservate il grafico seguente: mostra per vari livelli di perdita (espressa come percentuale del capitale investito) il tempo necessario a recuperare, ipotizzando che il rendimento medio annuo del portafoglio successivamente alla perdita sia pari a un non trascurabile 5%.

 
anni_per_recuperare_perdita_portafoglio
 

Diamo un’occhiata ravvicinata al grafico. Innanzitutto, la relazione tra entità della perdita e tempo di recupero non è lineare, ma peggiora in modo sempre più vistoso al crescere della perdita. Con una perdita del 50% del capitale occorrono 14 anni per recuperare. Con una del 67% occorrono oltre 23 anni per recuperare. Ma se la perdita è contenuta al 10% (neanche poco!), in 2 anni viene recuperata; se è 5%, basta un annetto. E così il potenziale di lungo termine di un portafoglio è salvo.

 

Come cambia la situazione con un tasso di recupero diverso dal 5%?

Et voilà, ecco una tabellina pronta all’uso come una zuppa di noodle istantanea. Sulle righe ci sono vari livelli di perdita, mentre sulle colonne ci sono vari possibili tassi di crescita. Com’è intuitivo, tanto più è elevato il rendimento del portafoglio successivamente al crash, tanto più celermente avviene il recupero.

 

 Anni necessari al recupero della perdita in funzione del rendimento

Perdita Rendimento medio
1% 4% 7% 10% 13%
-30% 35,8 9,1 5,3 3,7 2,9
-20% 22,4 5,7 3,3 2,3 1,8
-15% 16,3 4,1 2,4 1,7 1,3
-10% 10,6 2,7 1,6 1,1 0,9
-5% 5,2 1,3 0,8 0,5 0,4

 

Ma, in concreto, cosa vuol dire gestire i rischi?

Innanzitutto, è ragionevole capire che tipo di investitore si è. Poi, è bene diversificare il portafoglio in modo assennato, magari investendo gradualmente le somme che dovessero rendersi disponibili, per esempio con un PAC. Ciliegina sulla torta, occorre naturalmente monitorare e gestire il rischio. Cosa, questa, che può essere effettuata:

  • sia diminuendo il rischio di portafoglio quando la situazione peggiora (metodo prociclico);
  • sia aumentandolo quando i mercati sono in preda al panico (metodo anticiclico).

Non c’è un’unica via: ce ne sono molte. L’importante è avere un po’ di metodo, condito da razionalità, calma e buon senso – che viene prima di qualunque altra cosa.

 


 

Scritto da

Uno dei fondatori di AdviseOnly, responsabile del Financial & Data Analysis Group. Esperto di finanza e gestione dei rischi, statistico Bayesiano, lunga esperienza in Allianz Asset Management, è laureato in scienze economiche con indirizzo quantitativo-statistico all'Università di Torino. Docente di Quantitative Portfolio Management al Master in Finance dell'Università di Torino, ha pubblicato vari articoli su riviste finanziarie (fra le altre: Journal of Asset Management, Economic Notes, Risk), contribuendo a libri su investimenti e gestione dei rischi. Ex-triathleta, s'ostina a praticare apnea, immersioni e skyrunning.

Ultimi commenti
  • Avatar

    Ottimo articolo, come sempre!
    Attendo il seguito con impazienza.

  • Avatar

    Egregio Dott. Zenti, leggo sempre molto volentieri i suoi articoli nonché quelli dei suoi collaboratori. Sono un vostro assiduo lettore praticamente dalla nascita del sito, su cui mi sono formato ed investo seguendo la sezione investire.
    Con stima ed affetto.
    Massimo Dolgetta

  • Avatar

    Anche io leggo con assiduità e trovo tutto molto interessante.
    Peccato che manchi un servizio più strutturato di gestione dei portafogli e “consigli per gli acquisti” un pò come era qualche tempo fa.
    Comunque grande sito e grande Zenti.

lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.