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Otto italiani su dieci ancora innamorati del mattone: ma ha senso?

Gli italiani continuano a percepire il mattone come un porto sicuro: otto su dieci lo considerano infatti un investimento affidabile. Lo rivela la ricerca condotta da Nomisma per conto di T. Rowe Price su un campione rappresentativo di famiglie residenti fra Milano, Roma, Napoli e altre province d’Italia, presentata alla conferenza Cedola vs mattone: dove va la vera redditività”, in occasione della 13esima edizione del Salone del Risparmio.

Secondo il 48% degli intervistati, l’acquisto di una casa è sempre un investimento conveniente da fare. Il 36% è convinto che sia meglio l’acquisto di un immobile da destinare all’affitto. Il 39% ritiene che le rendite da immobili garantiscano sempre un ritorno economico sicuro. Fra gli italiani che possiedono case date in affitto, il 38% si dichiara soddisfatto della rendita percepita e il 31% si dice molto soddisfatto.

Tutto questo collima con la fotografia scattata dalla Banca d’Italia, stando alla quale il 53% della ricchezza netta di una famiglia media italiana è di tipo immobiliare-abitativo: il 70,5% degli italiani possiede la prima casa e il 13,5% ne possiede almeno una seconda.

 

Ma la casa è davvero un investimento sicuro?

La casa è un asset patrimoniale, è parte infatti del patrimonio finanziario. Vale anche per la prima casa, dato che il suo acquisto implica un trasferimento e una immobilizzazione di denaro, quindi una scelta di investimento di lungo periodo.

Quello che di solito non si considera è che un immobile, sia esso prima o seconda casa, è esposto a rischi e a costi: l’introduzione di nuove leggi e regolamenti, come le norme contro lo spopolamento dei centri storici a Parigi per scoraggiare gli affitti brevi, e l’eventuale reintroduzione della tassa di successione anche in Italia.

Come se non bastasse, un investimento di tipo immobiliare non è immediatamente liquidabile: per il 41% del campione ci vogliono più di sei mesi per vendere. E, sempre a proposito di rischi, è esposto al rischio dei tassi d’interesse se l’acquisto è effettuato con il supporto di un mutuo.

Oltre ai tempi di liquidazione c’è anche il problema della valutazione, che avviene solo al momento della compravendita.

 

 

Dall’imposta di registro all’Imu: il carico fiscale (e non solo)

E poi c’è tutto il carico fiscale: l’Imu sulla seconda casa e l’imposta di registro, tralasciando i costi di intermediazione e notarili quando si compra. Sulla locazione, oltre ai costi di intermediazione, pesano i rischi legati all’elevata morosità – basti pensare che ogni anno il 50% delle locazioni non viene onorato con regolarità – e all’impossibilità di prevedere le spese straordinarie.

 

Ma c’è anche chi guarda più in là: la demografia

Come sottolinea T. Rowe Price, sulla tenuta del mercato immobiliare nel lungo periodo incidono anche i fattori demografici: la prevista crescita negativa della popolazione italiana fa infatti presagire rischi di uno squilibrio fra offerta e domanda. L’Istat, per dire, stima un tasso di decrescita medio della popolazione italiana del 2,5% al 2030, che dovrebbe peggiorare al 3,3% al 2050.

Lo studio condotto da T. Rowe Price e Nomisma evidenzia inoltre che negli ultimi dieci anni solamente la piazza di Milano ha visto l’immobiliare in forte crescita. Lo stesso non si può dire di altre città come Roma e Napoli che, seppure in recupero, restano lontane dalle quotazioni del 2012.

 

Le alternative al mattone: fondi, etf e non solo

“Sempre in ottica di diversificazione e di efficientamento del proprio portafoglio, l’investimento in un fondo permette una più facile ‘manutenzione’ e una maggiore flessibilità, in quanto il fondo è sempre immediatamente liquidabile”, spiega Donato Savatteri, Head of Southern Europe di T. Rowe Price.

In generale, un fondo, attivo o passivo, può essere una scelta di investimento più opportuna (da fare naturalmente in modo molto personalizzato e quindi sempre tenendo conto dei propri bisogni e obiettivi), più agile da gestire e comunque già con un buon grado di diversificazione al suo interno. Per saperne di più e per gli eventuali approfondimenti, il nostro consiglio resta sempre quello di confrontarvi con un buon consulente finanziario.

 


 

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