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Bollettino AO | Terzo mandato per Xi, prosegue il braccio di ferro Cina-Usa

I fatti salienti della settimana

Non c’è due senza tre. Terzo mandato da presidente per Xi Jinping, che si conferma così leader supremo dell’economia numero 2 al mondo. Xi ha conquistato il voto all’unanimità dell’Assemblea Nazionale del Popolo.

Aveva vinto all’unanimità anche nel 2018, ricorda Bloomberg: stesso anno in cui la Cina ha abolito le disposizioni costituzionali che gli avrebbero impedito un terzo mandato. Ora lo attendono altri cinque anni al potere.

Prospettive di crescita. Nella sua relazione al Parlamento, il primo ministro cinese Li Keqiang ha annunciato un obiettivo di crescita del Pil pari al 5% circa per l’anno in corso. Gli economisti si aspettavano un obiettivo più ambizioso, superiore al 5%, in seguito al rimbalzo dei consumi e della produzione industriale dopo la fine delle restrizioni anti-Covid.

D’altro canto, non è previsto alcun intervento di ampia portata per stimolare la ripresa già in atto, trainata dai consumi: il che suggerisce una minor spinta alla crescita.

Intanto a febbraio l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1% appena rispetto all’anno precedente, proprio in scia alla cautela dei consumatori dopo la fine delle restrizioni anti-Covid: il ritmo più lento mai registrato in un anno.

Burocrazia riorganizzata. E il presidente Xi Jinping ha riorganizzato la burocrazia cinese nell’ambito di una vasta iniziativa volta a rendere l’economia più autosufficiente e resistente, a fronte degli sforzi compiuti dagli Stati Uniti per impedire a Pechino di ottenere tecnologie avanzate.

Meno investimenti, please. Secondo Bloomberg, infatti, l’amministrazione Biden è al lavoro su un ordine esecutivo che limiterebbe gli investimenti delle aziende statunitensi in parti dell’economia cinese, incluse le tecnologie avanzate che potrebbero potenziare le capacità militari e di intelligence della Cina.

L’ordine si aggiungerebbe al kit di strumenti in mano all’amministrazione per affrontare le preoccupazioni sui progressi tecnologici della Cina.

Tax the rich. O no? Il presidente Biden ha proposto una manovra di bilancio da 6.800 miliardi di dollari per il 2024. L’obiettivo è tagliare di 3.000 miliardi di dollari il deficit federale nel prossimo decennio, anche attraverso l’imposizione di una tassa minima del 25% agli americani più ricchi.

Un bilancio che però, come fa notare qualcuno, ha zero possibilità di essere approvato dalla Camera, controllata dai Repubblicani.

Mezzo punto per la Fed. Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che, di fronte a un’inflazione persistente, la Federal Reserve potrebbe alzare i tassi di interesse in misura maggiore e potenzialmente più rapida di quanto previsto in precedenza.

 

 

Lo ha detto martedì durante una testimonianza resa al Congresso. Si va verso un rialzo da mezzo punto percentuale alla prossima riunione, dopo i 25 punti base di febbraio? A quanto pare sì, soprattutto se i prossimi dati economici dimostreranno che i rialzi dei tassi non hanno granché raffreddato l’economia.

Dati sul lavoro Usa. Nel mese di febbraio, l’economia degli Stati Uniti ha creato 311.000 nuovi posti di lavoro, ben oltre il rialzo di 225.000 unità atteso dagli analisti intervistati da Dow Jones. Il tasso di disoccupazione è salito al 3,6%. I salari medi orari, importante parametro per monitorare il trend dell’inflazione degli Stati Uniti, sono saliti dello 0,2% su base mensile, meno del +0,4% atteso, con un +4,6% su base annua, un po’ meno del +4,8% atteso. La partecipazione alla forza lavoro è aumentata dal 62,4% al 62,5%.

Cinquanta anche per la Bce. In settimana il capoeconomista della Banca centrale europea Philip Lane ha precisato in un discorso che il rialzo dei tassi proseguirà anche dopo la riunione di marzo.

“L’aumento dei tassi di interesse di 50 punti base è molto probabile”, ha aggiunto sempre in settimana la presidente Christine Lagarde parlando con il quotidiano spagnolo El Correo. Sui tassi, ha precisato, la Bce “non ha un tetto ma un obiettivo di inflazione al 2%”.

La prospettiva non esalta l’Italia. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha detto che i rialzi possono causare problemi per “chi ha bilanci fortemente indebitati come quello italiano”.

La BoJ fa storia a sé. La Banca del Giappone ha deciso di mantenere invariata la politica monetaria ultra-espansiva: tassi a breve fermi quindi a -0,1% e avanti con il piano di acquisto delle obbligazioni.

Green contro green. La Commissione europea ha allentato le regole sui sussidi, permettendo ai Paesi membri di concedere più agevolmente aiuti all’industria a zero emissioni, in risposta all’Inflation Reduction Act, il pacchetto di aiuti statunitense che rischia di allontanare gli investimenti dal suolo europeo.

Regole comuni Ue. Presentando gli orientamenti di bilancio dell’esecutivo Ue per il 2024, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha confermato il ritorno alle regole comuni a fine anno, con le relative procedure in caso di deficit oltre il 3% del Pil.

Ma le norme cambieranno: la Commissione proporrà raccomandazioni specifiche ai singoli Paesi, che terranno conto degli investimenti e delle misure energetiche.

 

Come si sono mossi i mercati

Panico dalla Valley. Silicon Valley Bank, uno dei principali finanziatori di aziende nascenti, con sede a Santa Clara, in California, ha annunciato una vendita di azioni per un valore di 2,25 miliardi di dollari a seguito di una perdita significativa sul suo portafoglio, che comprendeva titoli del Tesoro statunitense e titoli garantiti da ipoteca.

Giovedì le azioni SVB sono crollate del 60% e le sue obbligazioni hanno registrato cali record. Le cattive notizie su SVB hanno fatto crollare i titoli bancari e spinto gli indici a chiudere in calo.

Il panico ha contagiato Asia ed Europa. A mettere altro carico, l’annuncio della chiusura della Silvergate Bank, banca californiana specializzata nel settore delle criptovalute.

Inversione da record. Dopo la testimonianza da falco del presidente della Fed al Congresso, i mercati hanno iniziato a prezzare un rialzo di 50 punti base a marzo. La curva dei rendimenti ha raggiunto livelli record di inversione, visti l’ultima volta sotto la Fed del presidente Volcker, come fa notare Mark Dowding, BlueBay CIO, RBC BlueBay AM.

Dollaro in rally. Il rialzo dei tassi ha favorito il rally del dollaro, che ha recuperato poco più di un terzo delle perdite subite nel quarto trimestre dell’anno scorso.

Petrolio in calo. Brent maggio a 81 dollari al barile e il Wti aprile a 75 dollari nella mattinata di venerdì. Prosegue invece il rimbalzo del gas in Europa, sui 46 euro al megawattora al Ttf di Amsterdam sempre nella mattina di venerdì.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
FTSE MIB 1.14% 0.76%
MSCI Europe 0.08% -0.23%
S&P 500 -1.16% -2.05%
Nikkei 4.77% 1.52%
Shanghai Composite CSI 300 -2.85% -3.56%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio anno
10-yr yield on Italian Bond (BTP) 4.38% 4.64%
10-yr yield on US Treasuries 3.92% 3.88%
10-yr yield on German Bund 2.64% 2.53%
10-yr yield on Eurozone bonds 2.64% 2.53%
Spread Btp-Bund 181.32 punti 18.74%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 55.84 eur/gr (-0.17%) -0.28%
Petrolio Wti 75.97 usd/barile (-2.89%) -2.76%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1,0673 (-0.39%) -1.79%
Cambio Eur/Gbp 0,8827 (-0.02%) 0.35%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 10/03/23.

 

I market movers della prossima settimana

Martedì in Cina attesi i dati su immobilizzazioni, produzione industriale e vendite al dettaglio. Negli States fari puntati sull’inflazione in attesa del meeting Fomc della settimana successiva. A proposito di banche centrali, la Bce si riunirà giovedì 16 marzo.

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