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BollettinoAO | Crolla la sterlina dopo le fallite elezioni UK, mentre l’Italia resta senza legge elettorale

Dopo il voto, il Regno Unito non ha raggiunto la maggioranza alla Camera, ma la May ancora non si dimette e la sterlina crolla. In Italia è flop anche per la legge elettorale, intralciata da alcuni voti “imprevedibili”.


Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

  •  La minaccia jihadista non si ferma. Melbourne in Australia e Teheran in Iran sono state vittime della follia dell’ISIS, che continua a colpire in nome del Califfato. In Europa, un altro attentato verso la polizia, fortunatamente senza morti, è stato compiuto da un algerino quarantenne a Parigi, davanti a Notre Dame. Intanto, dopo l’identificazione dei tre attentatori di Londra, urge sempre di più un miglior piano di difesa e azione per proteggersi da questa piaga del ventunesimo secolo.
  • Una morte dignitosa. Nel Belpaese è polemica dopo che la Cassazione ha proposto l’uscita dal carcere del boss Totò Riina, tuttora al 41 bis, a causa della sua grave malattia e delle compromesse condizioni neurologiche. “Occorre garantire una morte dignitosa”, questo è il pensiero della Cassazione, ma il popolo italiano si scatena sui social: “Falcone e Borsellino, il piccolo di Matteo, loro non hanno avuto una morte dignitosa”.
  • Il PIL che fa sorridere. L’Istat rivede le stime sul PIL del primo trimestre 2017 al rialzo, dal +0,2% al +0,4% dello scorso 1 giugno.
  • Que sera, sera. Continua la vicenda Alitalia, che riceve ben 32 richieste di interesse. Il futuro dell’azienda potrebbe dipendere da Ryanair, come da Lufthansa, interessate però solo ad alcuni rami della società. Spezzatino per tutti.
  • Senza olio di palma. Invece no: sostenibile al 100% sì, ma via all’utilizzo dell’olio di palma (buono) entro il 2020, dopo l’accordo firmato tra Italia, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Regno Unito.
  • La May incassa la sconfitta. Niente maggioranza dopo le attese elezioni UK: i conservatori di Theresa May guadagnano solo 315 seggi (e non 326, come necessario per ottenere la maggioranza). Voto al laburista Corbyn, che porta a casa 261 seggi, per la gran parte dei giovani. L’esito inaspettato fa crollare la sterlina vs USD.
  • L’errore smaschera Giuda. L’approvazione di un emendamento secondario alla legge elettorale in Italia salta: un errore mostra per qualche secondo i voti dei vari gruppi della Camera sul tabellone, così si scoprono i franchi tiratori. Tra i quattro partiti in accordo, quello del M5s sembra portare la bandiera del traditore.

 

Grafico della settimana

Ecco un’obbligazione subordinata floater di Veneto Banca, in scadenza in questo mese di giugno: il prezzo basso dipende dalla dubbia capacità di rimborso dell’istituto.

 

Come si sono mossi i mercati

Settimana di indecisione per i mercati azionari. Piazza Affari chiude con un timido +0,7% mantenendosi in area 21.000 punti, mentre il Giappone si conferma  maglia nera della settimana (-1,3%). Dando un’occhiata ai settori, continua senza sosta il rally del settore tecnologico (+22,1% da inizio anno) che ha chiuso la settimana comunque in territorio positivo (+0,4%);  continua invece a soffrire il mercato dell’energia (-0,8%) che si porta a -11% da inizio anno. A parte tecnologia e settore finanziario, tutti gli altri settori hanno chiuso la settimana in perdita.

Settimana positiva per i mercati obbligazionari: ad oggi in Italia si allontana l’ipotesi di elezioni anticipate dopo il pasticcio alla Camera. Inoltre va considerato anche l’impatto positivo del discorso di Mario Draghi, che continuerà imperterrito con la strada del Quantitative Easing fino a dicembre 2017.

Sul fronte monetario si è fatto sentire il rafforzamento del dollaro USA su sterlina (che ha perso 1,3% nei confronti del dollaro) e su euro (che ha perso 1%) a seguito dell’esito delle elezioni inglesi di oggi e del caos politico che potrebbe derivare dalle mancate dimissioni di Theresa May dopo la non realizzata maggioranza. Finché perdurerà l’incertezza, è difficile che vi siano forti apprezzamenti della sterlina rispetto al dollaro USA, ed è probabile che questa debolezza permanga anche sull’euro, che è stato anche influenzato dal taglio delle stime d’inflazione.

Osservando le commodities, sia oro che petrolio chiudono la settimana in calo, rispettivamente dello -0,9% e del -4,3%. Per quanto riguarda il petrolio, complice di tale performance negativa è il caso del Qatar in Medioriente, che è stato “tagliato fuori” dai propri vicini sia in termini diplomatici che commerciali, in quanto accusato di sostenere il terrorismo.

In agenda

Ecco i principali dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana (fonte: Bloomberg).

Europa – In Italia, Germania e Francia saranno pubblicati i dati sull’inflazione relativi al mese di maggio.

Regno Unito – La Bank of England renderà noto il nuovo livello del Bank Rate, atteso invariato a 0,25%. Attesi anche i dati sulla disoccupazione, sui prezzi alla produzione e sulle vendite al dettaglio.

USA – In primo piano vi sarà la riunione della FED, da cui si attende un rialzo dei tassi a 1,25%. Da segnalare anche il dato sull’inflazione, produzione industriale e richieste di mutui.

Giappone – Verrà comunicato il dato sulla produzione industriale, assieme agli ordini dei macchinari e prezzi alla produzione.


 

 

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