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BollettinoAO | Settimana positiva per il petrolio, giù i rendimenti dei titoli governativi

Settimana di dati sul PIL. L’Italia, su base trimestrale, non cresce e delude le attese. La Germania invece sorprende in positivo gli analisti e avanza dello 0,4% (t/t). Continua la discesa dei rendimenti dei titoli di Stato per Italia, Gran Bretagna e Cina.

Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

  • Dati sul PIL: L’Italia non cresce, Il PIL italiano nel 2° trimestre rimane fermo (+0,0%) su base trimestrale contro attese di +0,2%. Sale invece dello 0,7% su base annuale. Dati positivi dalla Germania. L’economia tedesca è cresciuta dello 0,4% su base trimestrale; il dato è il doppio rispetto a quello stimato dagli analisti.
  • Rendimenti dei titoli di Stato ai minimi: Il rendimento dei titoli di Stato britannici è ai minimi storici. L’ultima fase del programma di QE annunciato dalla Bank of England è partito con un’impennata. Rendimenti ai minimi anche per i Bond made in Cina; La crescita della domanda arriva con i fondi globali che stanno aumentando le loro quote di debito onshore ai massimi degli ultimi due anni, mentre l’aumento dei default aziendali spinge la ricerca di asset più sicuri.

Mercati

[accordion title=”Azionario”]

Settimana positiva per i mercati finanziari. Le borse sono state caratterizzate da acquisti a livello globale. Piazza Affari cerca di guadagnare qualche punto dalla forte perdita che tuttora registra dall’inizio dell’anno, ma il cammino è ancora molto lungo. Da inizio anno solamente il mercato USA (+6,9%) ed  i mercati emergenti (+14,3%) segnano valori positivi. A livello settoriale solamente il settore Healthcare è in lieve flessione rispetto alla settimana precedente (-0,4%).

Continua la stagione delle trimestrali negli USA; le società della moda Ralph Lauren e MIchael Kors sono riuscite con i loro conti a superare le attese degli analisti. Disney ha chiuso un buon trimestre e ha annunciato nuovi investimenti nello streaming.

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Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]

Settimana di rendimenti in calo sul mercato obbligazionario. Il rendimento del decennale americano scende a 1,541%. Stesso discorso per il Bund ed il nostro BTP. Il decennale tedesco rimane in territorio negativo, e chiude la settimana a -0,09%; il nostro decennale scende al valore minimo di 1,065%. Lo spread col Bund tedesco rimane sotto i 120 punti. Il decennale spagnolo scende sotto il punto percentuale a 0,941%. Rendimenti in discesa sul mercato corporate investment grade europeo e americano.

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Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]

Il dollaro si fa forte nei confronti della sterlina, che continua a perdere terreno. Il cambio sterlina/dollaro perde un punto percentuale e gira a 1,2941. La valuta americana però cede lievemente nei confronti della nostra moneta; l’euro si rafforza ed il cambio si attesta a 1,1155 (+0,6%). Settimana positiva per il petrolio; le dichiarazioni del ministro saudita circa la possibilità di un’azione per stabilizzare i prezzi hanno fatto bene alle quotazioni dell’oro nero che scambia a 46 dollari al barile (+3,9%). Praticamente invariata la quotazione dell’oro.

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Agenda

Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).

Regno Unito – Settimana povera di dati macroeconomici nel Regno Unito: segnaliamo martedì i dati sulla produzione industriale (attese: -0,1%, in risalita rispetto al precedente -0,5%). In calo, ma comunque positiva, è invece attesa la produzione manifatturiera (1,5% dal precedente 1,7%). Da segnalare anche, nella giornata di lunedì, il saldo della bilancia commerciale.

Europa – Un’importante indicazione arriverà lunedì dall’indice sulla fiducia degli investitori, il Sentix, atteso in aumento a 3,6 punti, rispetto al precedente 1,7. Saranno resi noti inoltre i dati sulla produzione industriale dell’eurozona al mese di giugno, stimata dal consensus in crescita allo 0.9% dal precedente 0,5%. Dato che sarà diffuso anche per singolo Paese, insieme alle indicazioni sull’inflazione, dove la sola Italia si segnala in terriotorio negativo (-0,1%) tra le maggiori economie europee.

USA – Settimana ricca di dati per l’economia americana. Giovedì sarà noto il dato relativo agli initial jobless claims, ovvero coloro che hanno fatto rischiesta del sussidio di disoccupazione nella settimana precedente. Venerdì sarà la volta dell’indice sulla fiducia nell’economia dei consumatori stimato dall’università del Michigan, atteso dal consensus a 91,5 punti, rispetto ai precedenti 90. Oltre a quest’ultimo sono attesi i dati sulle vendite al dettaglio del mese di luglio (previsto un calo all0 0,4% dal precedente 0,6%). Per mercoledì invece è prevista la pubblicazione del dato riguardante la richiesta di prestiti per MBA: l’ultimo dato ha registrato un calo del -3,5%.

Da segnalare la pubblicazione dei prezzi alla produzione (attesi stabili allo 0,3%), delle scorte all’ingrosso, dei prezzi delle importazioni del mese di luglio e il valore del deficit pubblico.

Giappone – Importanti indicazioni le avremo mercoledì, con il dato sugli ordini dei macchinari, atteso in calo al -4,6%, ma in miglioramento rispetto al precedente -11,7%. Negative sono le previsioni del consensus sui prezzi alla produzione, attesi al -4%.

BRICS – In Russia è atteso per giovedì il dato sulla variazione del PIL annuale, previsto sempre in territorio negativo (-0,9%), ma in graduale risalita dal precedente -1,2%. In Cina invece, importanti indicazioni arriverrano martedì con i dati sull’inflazione, attesa al 1,8% (dal precedente 1,9%) e con la pubblicazione del valore sui prezzi della produzione (atteso: -2%). Lunedì da segnalare il saldo della bilancia commerciale e la variazione annua delle esportazioni, attese in calo al -3,5%. Infine stabili sono le previsioni per la produzione industriale al 6,2%.

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