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Per una volta non voglio scrivere di mercati e investimenti, ma concedermi un piccolo spazio per uno sfogo personale.

Il mio lavoro, che amo, mi obbliga a passare molto tempo guardando siti di finanza, giornali e blog economico finanziari e devo dire che in questi giorni sono arrivata un po’ “alla frutta”.

Non ce la faccio proprio più ad assistere alla morte in diretta, 24 ore su 24, dell’euro e dei miei risparmi.

Grazie a Dio la saga del post Passera ci ha dato qualche brividino.

Vogliamo parlare dell’incessante martellamento sul valore dello “spread” (BTP/Bund o Cds che sia), un noto blogger ha coniato l”ashtag su Twitter #TICTAC che sembra un ordigno innescato, a me sembra  piuttosto l’andamento dell’encefalogramma di un malato grave che scivola in un coma sempre più profondo.

E dove le mettiamo le voci, quasi di compiacimento, di noti economisti specializzati in catastrofi e dei protoesperti che sembrano impazienti di dire “ve l’avevo detto”?

Sembra esserci un atteggiamento quasi vouyaeristico non solo di chi ne è fuori, ma anche di noi Europei, nel guardare il disfacimento dell’euro, roba degna del peggiore Bruno Vespa nella ricostruzione dei dettagli splatter dei crimini insoluti.

Tutto questo rumore è insopportabile nel colpevole silenzio di chi dovrebbe parlare (e agire).

Non so a voi ma a me manca un po’ l’aria, non ho voglia di uscire, di fare shopping come se mi dovessi sentire in colpa a distrarmi dal grande vortice della Crisi (con la C maiuscola).

Dove può portare tutto questo malumore senza speranza se non all’avverarsi delle previsioni più nere? Basta guardare alla triste desolazione delle tradizionali vie commerciali delle grandi città.

Pensavo oggi, mentre pedalavo verso casa, ma perché per una volta non scendiamo tutti in piazza pacificamente (non indignados ma non “rassegnados”) da Roma a Francoforte, passando per Atene per dire al mondo che l’euro lo vogliamo salvare e siamo pronti a fare la nostra parte? Per dare l’esempio ai nostri figli che devono imparare a sentirsi cittadini della grande Europa e del mondo e, soprattutto, per non passare il resto dei nostri giorni a rimpiangere un’occasione buttata!

Serena Torielli e la Redazione di Advise Only

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