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Il nuovo paniere Istat? È a misura di pandemia

La pandemia di Covid ancora in corso ha portato con sé conseguenze drammatiche per molte famiglie e ha avuto un impatto devastante sull’economia. Ma ha anche cambiato radicalmente le nostre abitudini di vita e di consumo. Ce ne accorgiamo dalle piccole azioni quotidiane: per esempio, fino a un anno fa nessuno usava le mascherine protettive e ad accoglierci all’ingresso di ogni negozio, ufficio o abitazione non erano certo flaconi di gel igienizzante per le mani.

Oggi invece questi prodotti sono tra i protagonisti delle nostre spese di tutti i giorni. Tanto da meritare un posto nel paniere Istat per l’inflazione del 2021, che riflette chiaramente le nuove abitudini plasmate dall’emergenza sanitaria e dai mesi di lockdown.

 
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Mascherine, gel, monopattini: ecco le new entry

Nello specifico, tra i prodotti rappresentativi dell’evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie entrano nel paniere 2021 non solo mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 e gel igienizzante mani, ma anche monopattini elettrici in sharing (visto che i tragitti possibili si sono decisamente accorciati con le misure restrittive, tanto vale lasciar perdere l’automobile) e macchina impastatrice (nei mesi di lockdown moltissimi italiani si sono dati a pane e pizza fatti in casa).

Infine, sono stati introdotti quest’anno integratori alimentari, casco per veicoli a due ruote, servizio di posta elettronica certificata e dispositivo anti-abbandono per i seggiolini auto (diventato obbligatorio per i bambini sotto i 4 anni lo scorso marzo).

Da segnalare anche l’aumento del consumo di scarpe da ginnastica e da trekking, motivato – spiega l’Istat – dalla chiusura delle palestre, che ha spinto gli amanti dello sport a praticare attività all’esterno, e quello delle calzature da casa.

A cambiare in “ottica Covid” è anche la struttura di ponderazione del paniere – detto in altri termini, il peso dei vari settori di spesa. Nel dettaglio, aumenta l’importanza dei consumi alimentari e della spesa per abitazione, acqua ed elettricità, oltre che – prevedibilmente – quella relativa alla voce “servizi sanitari e spese per la salute”. In crescita anche il peso di mobili e articoli per la casa, bevande alcoliche e comunicazioni. Si ridimensiona invece la presenza di “servizi ricettivi e ristorazione” e “spettacoli e cultura” – tutti settori particolarmente colpiti dal lockdown – e cala il peso di abbigliamento e trasporti.

 

Come si calcola e a cosa serve il paniere Istat?

Il paniere di beni e servizi messo a punto ogni anno dall’Istat serve per calcolare l’inflazione – ovvero l’aumento generalizzato e prolungato dei prezzi: è una specie di “carrello virtuale” che viene riempito con i beni e i servizi più rappresentativi dei consumi delle famiglie italiane nel corso di uno specifico anno.

Nel definire il paniere, sul quale poi calcolare l’andamento dei prezzi, si tiene conto dei beni di uso quotidiano (alimentari, giornali, benzina), dei beni durevoli (abbigliamento, elettrodomestici) e anche dei servizi (dentista, assicurazioni). Le abitudini di spesa medie dell’insieme delle famiglie determinano il peso da attribuire ai diversi beni e servizi.

Una volta creato il paniere, bisogna definirne il prezzo, dato semplicemente dalla quantità dei beni per il relativo prezzo. Questo calcolo viene effettuato ogni anno: il tasso di inflazione sui 12 mesi non è nient’altro che la variazione percentuale da un anno all’altro.

 

 

Ecco a voi i tre indici dell’inflazione

Quando si parla di inflazione capita spesso di leggere strani acronimi come NIC, FOI e IPCA. Questo perché in realtà, nel calcolare l’andamento dell’inflazione, l’Istat elabora ogni anno tre indici:

  • NIC – l’indice relativo all’intera collettività nazionale, che considera l’Italia come un’unica grande famiglia di consumatori, anche se all’interno le abitudini di spesa sono molto diverse tra loro;
  • FOI – l’indice relativo a operai e impiegati, che si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente;
  • IPCA – l’indice armonizzato europeo, sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo. Il concetto di “armonizzato” fa riferimento al fatto che tutti i Paesi dell’Unione Europea adottano la stessa metodologia di calcolo.

 

Come si sta muovendo l’inflazione in Italia?

L’Italia ha chiuso il 2020 con un calo dei prezzi al consumo dello 0,2%, dal +0,6% del 2019: è la terza volta dal 1954 – da quando cioè è disponibile la serie storica dell’indice – che il Belpaese registra un dato negativo.

Il 2021 però è iniziato con un ritorno in positivo dell’inflazione: dopo otto mesi di variazioni negative dei prezzi, a gennaio, secondo i dati provvisori dell’Istat, il tasso di inflazione è salito al +0,2% dal -0,2% di dicembre.

 


Scritto da

La scrittura è sempre stata la sua passione. Laureata in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all’Università Bocconi di Milano, è entrata nel mondo del giornalismo nel 2008 con uno stage in Reuters Italia e successivamente ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il sito di Milano Finanza, dove ha iniziato a conoscere i meccanismi del web. All’inizio del 2011 è entrata in Blue Financial Communication, dove si è occupata dei contenuti del sito web Bluerating.com e ha scritto per il mensile Bluerating.

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