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Madoff se ne va ma il rischio truffe resta: come evitarle?

 
Ve lo ricordate Bernie Madoff? È l’uomo che ha consegnato il suo nome per sempre alla storia della finanza per essere stato l’autore di una delle più grandi truffe di sempre. Roba da far quasi invidia al nostro Carlo “Charles” Ponzi (quasi, eh). Ebbene, lo avrete letto o sentito: Bernard Lawrence Madoff, detto Bernie, è morto il 14 aprile 2021, alla veneranda età di 82 anni.
 

Chi era Bernie Madoff? Breve bio

Ne ripercorriamo brevemente le vicende con l’ausilio di quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa1. Nato il 29 aprile del 1938, Madoff fondò la sua prima società nel 1960, investendo quanto aveva guadagnato facendo il bagnino. In seguito divenne presidente del Nasdaq, il listino dei titoli tecnologici statunitensi.

Una carica, quella di presidente del Nasdaq, che gli fece guadagnare un’ottima reputazione e dunque la grande fiducia degli altri: le mise a frutto nella realizzazione della sua truffa.

Ma la crisi del 2008 fece crollare anche lo schema che Madoff aveva ideato. Nel dicembre di quell’anno fu arrestato, ci ricorda sempre l’Ansa, dopo che una talpa, identificata poi in uno dei suoi figli, lo aveva denunciato. Fu condannato a 150 anni di carcere per frode e riciclaggio.

Madoff mandò in fumo decine di miliardi di dollari2, in quella che rimarrà alla storia come una delle maggiori truffe al mondo. “L’aveva portata avanti per anni e nessuno, né le autorità né gli investitori, se n’era mai accorto”, sottolinea la redazione Ansa. Un denominatore, questo, comune a tutte le truffe, che di certo – purtroppo – non lasciano questo mondo insieme con Madoff.
 

Come funzionano le truffe alla Madoff?

Ahinoi, ogni tanto le cronache ci riportano casi di truffe simili, in cui non di rado cadono anche investitori a svariati zeri. Eppure, lo schema è sempre lo stesso. E, a rifletterci, nemmeno troppo difficile da riconoscere. Lo scomponiamo a beneficio dei nostri lettori.

• Una società o una persona vi presenta una proposta d’investimento promettendovi sicuri rendimenti, stellari e ampiamente fuori mercato;
• grazie a queste promesse, raccoglie denaro da voi e da altri risparmiatori;
• dice che lo investe, ma non lo fa: lo usa per pagare i “rendimenti” o i rimborsi degli investitori che sono già dentro.

 

 

Sì, amiche e amici, avete capito bene: i nuovi investitori pagano per quelli vecchi. La forza e l’efficacia di questa truffa consiste proprio in questo: quando i risparmiatori che hanno già “investito” i loro denari si vedono accreditare i galattici rendimenti promessi, ne rimangono conquistati e ne parlano, estasiati, ad amici, parenti e conoscenti. Che a quel punto dicono: vengo anch’io! Non solo: ammaliati dai primi accrediti, coloro che hanno già dato i loro soldi magari ne danno altri ancora, aspettandosi che anche questi fruttino i medesimi fantasmagorici ritorni.

Ma arriva un punto – non è facile prevedere quando, si può andare avanti per anni – in cui non è possibile trovare altri investitori: ed è a quel punto che il sistema truffaldino collassa su se stesso, con tutti i danni annessi e connessi per chi si è fidato, che ne paga a caro prezzo le conseguenze.
 

Evitare il bidone con buon senso e attenta valutazione

L’antidoto è facilissimo da reperire: basta usare il caro vecchio buon senso anche quando si tratta di investire i propri risparmi. Se qualcuno offre il 15% di rendimento all’anno “sicuro”, senza ombra di incertezza, ma un po’ sottobanco, tramite un passaparola senza clamore, quando il rendimento di un investimento a rischio tutto sommato contenuto come può essere quello nelle obbligazioni decennali del Tesoro USA (i Tresury di cui vi abbiamo parlato recentemente3) si aggira attorno all’1,5% o poco più, vale a dire ben 10 volte meno, ecco, a quel punto dovrebbe scattare nella vostra testa un campanello d’allarme.

Anche perché l’equazione “rischio nullo ma rendimento fenomenale” non trova riscontro nella realtà dei fatti: noi vi abbiamo sempre detto – e amiamo ripeterlo ogni volta – che se si vuole un rendimento potenzialmente maggiore bisogna aumentare la dose di rischio; viceversa, se non si ama troppo il rischio, bisogna accontentarsi di un rendimento potenziale più basso. La botte piena e la moglie ubriaca non si può, nemmeno in questo caso.

Buon senso e anche attenta valutazione, come quando si sceglie la destinazione di una vacanza o il modello d’auto da acquistare. Qui non si tratta di possedere approfondite conoscenze di alchimia finanziaria o di psicologia applicata alle scelte d’investimento: si tratta semplicemente di evitare che l’avidità ci annebbi la mente. È questa, dopotutto, la difesa più robusta ed efficace.
 



1. USA: è morto in carcere Bernie Madoff
2. Segnaliamo anche l’articolo Bernie Madoff, chi era il re della truffa che bruciò 65 miliardi con lo «schema Ponzi» di Fabrizio Massaro sull’Economia del Corriere della Sera
3. #ABCFinanza: cosa sono i Treasury?

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