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#ABCFinanza: cos’è la volatilità storica e cosa rappresenta l’indice VIX?

Ci risiamo, siamo tornati a navigare in una fase di alta volatilità dei mercati. La causa? Facile a dirsi: tra la crisi politica italiana, l’escalation dei dazi e lo spauracchio della recessione tedesca, le Borse viaggiano tra alti e bassi e gli investitori corrono verso asset più sicuri.

Nelle ultime settimane, vi sarà quindi senz’altro capitato di sentire parlare di volatilità e dell’indice VIX. Bene, allora cerchiamo di fare chiarezza su questi due concetti.

 

Che cos’è la volatilità?

La volatilità è il nome, dato nel mondo della finanza, alla deviazione standard, una metrica legata al concetto di dispersione. La deviazione standard dà un’informazione precisa sul comportamento di una variabile, ad esempio la performance di un mercato: ci dice la sua tendenza ad allontanarsi da un punto di riferimento, la media. In altri termini: la tendenza della variabile a disperdersi intorno alla media.

Facciamo un esempio: quando sentite dire che un indice o un titolo azionario ha avuto una volatilità del 10%, vuol dire che, in un determinato arco temporale, le performance di quel titolo hanno oscillato intorno al suo valore medio (in positivo o in negativo) con una dispersione del 10%. In questo caso si parla di volatilità storica.

La volatilità è comunemente (anche se, a rigore, impropriamente) utilizzata come una metrica di rischio: tanto più un titolo è volatile, tanto più si considera rischioso. Tuttavia, ogni volta che sentite parlare di volatilità di un titolo o di un portafoglio tenete a mente che:

• esistono numerose altre metriche in grado di descrivere il rischio di un titolo o di un portafoglio;
la volatilità, come tutte le metriche descrittive del rischio, ha dei limiti.

 

 

Che cos’è l’indice VIX?

Le vie della finanza sono infinite e, oltre a poter calcolare la volatilità storica di un titolo dalle quotazioni di alcuni strumenti finanziari, si può desumere la volatilità implicitamente attribuita dagli operatori. Ovvero, semplificando, la volatilità che gli operatori dei mercati finanziari si aspettano nei giorni successivi.

L’indice VIX sintetizza proprio la volatilità implicita. In pratica, è una media delle volatilità implicite nelle quotazione delle opzioni sull’indice S&P500, probabilmente l’indice azionario più importante al mondo. Una salita dell’indice VIX implica che gli operatori si attendono un aumento della volatilità in futuro. E, come abbiamo detto, un aumento della volatilità presume un aumento del rischio.

 

Ma è davvero aumentato il rischio nelle ultime settimane?

Rispondiamo con un grafico.

 

VOLATILITàAàAàAàA | amCharts

 

La volatilità implicita espressa dall’indice VIX e la volatilità storica (a tre mesi) dell’indice S&P500 sono effettivamente schizzate verso l’alto, ma rimangono ben ancorate alla media di lungo periodo (linee orizzontali del grafico).

Allargando l’orizzonte temporale, si evince che la volatilità degli ultimi tempi è ben distante dai picchi raggiunti durante il crollo di Lehman Brothers o del periodo dello scoppio della crisi della zona euro e diversi Paesi Periferici erano a rischio default.
Ma, come abbiamo detto, la volatilità è solo una delle tante metriche di rischio da tenere d’occhio.

In particolare, vi suggeriamo di seguire i Barometri del Rischio sulla home page di AdviseOnly che, per contenuto informativo e grado di copertura dei mercati, sono in grado di recepire molto bene gli sbalzi d’umore degli operatori.

 

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