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HomeCAPIRE LA FINANZAFINANZA PERSONALEFreaky Friday in agguato: quanto deve spaventarci?

Freaky Friday in agguato: quanto deve spaventarci?

Il Giorno delle Quattro Streghe cade, neanche a dirlo, di venerdì. Un venerdì strano, stranissimo, nel linguaggio di Wall Street “freaky”. Un “freaky Friday”. Che poi è un altro modo per dire “Giorno delle Quattro Streghe”. Di cosa stiamo parlando? No, Halloween non c’entra. E non c’entrano le altre ricorrenze pre e post cristiane. Avete fatto caso che abbiamo citato Wall Street? Ebbene, sì: al di là delle apparenze, le Quattro Streghe non sono altro che un fenomeno finanziario. Scopriamone insieme caratteristiche e specificità.

 

Cos’è il Giorno delle Quattro Streghe?

In pratica, il Giorno delle Quattro Streghe è quella data nella quale vanno simultaneamente a scadere i Futures su indici azionari, i Futures su singole azioni, le opzioni su indici azionari e le opzioni su azioni. Una data che ricorre ogni trimestre, nel terzo venerdì del mese che ne segna la conclusione: quindi, terzo venerdì di marzo, terzo venerdì di giugno, terzo venerdì di settembre e, per finire, terzo venerdì di dicembre.

Giugno? Sì, giugno, mese ultimo del secondo trimestre dell’anno. E infatti, il secondo Giorno delle Quattro Streghe del 2021 è imminente: è questo venerdì, il 18 giugno.

 
Quali sono i Giorni delle Quattro Streghe quest’anno?

 

TRIMESTRI GIORNO
I° trimestre 19 maggio 2021
II° trimestre 18 giugno 2021
III° trimestre 17 settembre 2021
IV° trimestre 17 dicembre 2021

Ma cosa accade in questa giornata di tanto terrificante, di così spaventoso da evocare addirittura l’intervento sovrannaturale di una congrega di esseri dotati di poteri eccezionali non necessariamente asserviti al Bene?
 

Qual è l’effetto del Giorno delle Quattro Streghe?

Accade che la contemporanea scadenza dei quattro tipi di contratto può dare vita a un aumento dei volumi scambiati e quindi della volatilità sui mercati. Proprio questo rende quel particolare venerdì così “freaky”, “pazzerello”. Tanto da ricordare per assonanza la folkloristica “Ora delle Streghe”, che scocca all’ultimo rintocco della mezzanotte, quando si dice che i confini fra il nostro mondo e il mondo del sovrannaturale si affievoliscano orrendamente.

Il Giorno delle Quattro Streghe – o Quadruple Witching Day, questo il suo nome nella lingua inglese – ha avuto un precedente, che ha rimpiazzato nel novembre del 2002, quando presero il via le contrattazioni dei Futures su singole azioni.

Stiamo parlando del Giorno delle Tre Streghe, o Triple Witching Day, una denominazione che in verità non è mai andata davvero perduta: ancora oggi, infatti, capita di sentir dire “Triple”, o “Tre”, anziché “Quadruple”, o “Quattro”. La fascinazione del mitico “Potere del Trio” (un po’ come quello di televisiva memoria), ancora dopo quasi vent’anni, fatica a venir meno.
 

Quali contratti scadono nel “freaky Friday”?

La “pazzia” del “freaky Friday” comincia alle tre di pomeriggio (ora di New York City) e termina sessanta minuti dopo. Quando si consuma, qui da noi, in Italia, è già sera. Ne sono protagonisti, come accennato, quattro tipi di contratto:

le opzioni sulle azioni: danno all’investitore la facoltà di portare a termine la transazione del sottostante, comprandolo o vendendolo, in una certa data a un determinato prezzo, che si chiama “prezzo d’esercizio”;
le opzioni sugli indici: che hanno come sottostante un paniere di azioni, per esempio l’S&P 500: alla scadenza la transazione viene regolata non in titoli ma nell’equivalente in denaro del valore dell’indice;
i contratti Futures su indici e azioni: accordi legali per acquistare o cedere un’attività a un certo prezzo in una certa data in futuro: in questo caso non ci troviamo di fronte a una facoltà ma a un obbligo. Se non si vuole dar seguito all’acquisto o alla vendita, come il contratto impegna a fare, si può sempre sostituire il contratto in scadenza con un nuovo contratto attraverso il cosiddetto “rolling”.

 

 

Generalmente opzioni e Futures sono considerati mezzi per “fare scommesse” sull’andamento di un titolo o di un indice azionario, secondo questa logica:

se mi aspetto che il suo valore salga: sottoscriverò un’opzione “call” o mi impegnerò a effettuare l’acquisto in un certo momento nel futuro, in un’ottica rialzista;
se invece mi aspetto che il valore scenda: sottoscriverò un’opzione “put” o mi impegnerò a realizzare la cessione in una determinata data nel futuro, in un’ottica ribassista.

Alla fine arriva il Giorno delle Quattro Streghe, quando tantissimi operatori devono decidere se esercitare o no l’opzione o se dare seguito al Future o “rollarlo”. Ed è proprio questo a ripercuotersi in maniera importante sui mercati, con un incremento dei volumi scambiati e dunque della volatilità. O no?

 

Qual è l’impatto sui mercati e i portafogli?

No, le ripercussioni sui mercati non sono sempre così forti. È vero, c’è un monte di contratti che scade e bisogna capire di che umore sono i sottoscrittori: eserciteranno o no l’opzione, rinnoveranno o no il Future? Un certo rialzo degli scambi e della volatilità è abbastanza inevitabile, ma non è necessariamente un maleficio.

Anche perché oggi è disponibile un ventaglio di strumenti di copertura associati a più date di scadenza, cosa che ha affievolito l’eco del “freaky Friday” sui mercati.

E l’effetto sui portafogli? Praticamente nessuno, sempre che si possieda un portafoglio correttamente e adeguatamente diversificato e costruito in un’ottica di lungo periodo. Insomma, le Streghe sghignazzano, ma noi possiamo tranquillamente ignorarle. O, per lo meno, provarci.

 


 

Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

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