a
a
HomeCAPIRE LA FINANZAFINANZA PERSONALESuccessione, come fare e a chi rivolgersi

Successione, come fare e a chi rivolgersi

Come funziona la dichiarazione di successione in Italia?

Poiché ciclicamente si torna a parlare di patrimoniale e di imposte di successione e donazione, riproponiamo qui di seguito un post scritto dalla nostra Maria Paulucci per questo blog il 5 giugno 2019. Al di là di alcuni aspetti di dettaglio, ci sembra ancora molto valido per fare un po’ il punto della situazione in vista dell’autunno.

Una nota per noi sempre molto importante: questo post fu all’epoca realizzato con il contributo di esperti e ha un carattere generico e informativo. Per ulteriori informazioni e domande su esigenze specifiche, consigliamo sempre ai nostri lettori e lettrici di rivolgersi a un professionista del settore.

Buona lettura!

*** *** ***

 

Ah, i figli. Si fa tutto, per loro. Oppure no? Dite la verità: quanti tra voi – o tra i vostri genitori – hanno iniziato a predisporre il passaggio di testimone per quando non ci saranno più? Insomma, chi è stato così lungimirante da aver cominciato a pianificare la propria successione? Ma soprattutto: quanto sapete voi di successione? Se non avete (ancora) le risposte a queste domande, ecco la nostra guida, redatta con la consulenza del notaio Paola Casali, consigliere del Consiglio Notarile di Milano1.

 

Un giorno tutto questo sarà tuo

Precisiamo che qui parliamo di successione “causa morte”, regolata dal diritto successorio, che è una branca del diritto civile. Questa disciplina conserva ancora oggi una felice familiarità con la lingua latina: ecco perché capita di sentir parlare di successione mortis causa (a causa di morte, appunto), mentre il soggetto defunto nella causa di successione è indicato come de cuius.

In sostanza, la successione mortis causa è quell’evento giuridico che consente a una o più persone di subentrare nella titolarità del patrimonio – o di specifici diritti patrimoniali – al titolare precedente, che è appunto il suddetto de cuius, per effetto della morte senza soluzione di continuità.

 

Come fare la successione?

Ma come funziona la successione? E in che modo si apre? L’apertura avviene alla morte della persona il cui patrimonio è oggetto di successione. Procede con la delazione dell’eredità, ovvero con quella fase nel corso della quale si mettono a fuoco e si individuano i beneficiari del patrimonio lasciato dal de cuius e in quale misura tale patrimonio vada ripartito. Il cerchio si chiude con l’accettazione – pura e semplice o con beneficio d’inventario – dell’eredità, o con la rinuncia ad essa.

Come si stabilisce a chi spetta il patrimonio? Ci sono due strade:

  • se la persona defunta non ha lasciato un testamento valido, allora vale la legittima;
  • se invece ne ha lasciato uno, allora si procede con la successione testamentaria2.

Nel primo caso, gli eredi sono stabiliti per legge secondo un ordine ben preciso, che dà precedenza ai familiari più stretti: coniuge, figli (legittimi oppure naturali, legittimati e adottivi) oppure discendenti (nipoti). In mancanza di figli o discendenti concorrono gli ascendenti (genitori o nonni) e i fratelli con il coniuge, In mancanza di questi soggetti, sono chiamati all’eredità i parenti collaterali entro il sesto grado e, infine, lo Stato.

 

Chi sono gli ascendenti e i legatari?

Non solo coniuge e figli. La legge definisce anche il ruolo degli ascendenti e dei legatari. Chi sono gli ascendenti legittimi nella successione? E chi sono i legatari? Nella prima categoria rientrano genitori, nonni, bisnonni, e via risalendo l’albero genealogico in linea retta.

I legatari, invece, sono persone indicate come destinatarie – per legge o per testamento – di specifici diritti o beni del defunto “a titolo particolare”. Per esempio, la nonna che vuole lasciare quel particolare anello alla nipote o il padre di famiglia che vuole far avere la sua automobile a un carissimo amico.

 

Come inviare la dichiarazione di successione?

La dichiarazione di successione va presentata all’Agenzia delle Entrate da un chiamato all’eredità (coniuge, figli, ascendenti, legatari, etc.) entro 12 mesi dalla data del decesso del contribuente, che in genere coincide con quella di apertura della successione.

Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione, è comunque sufficiente presentarne una sola.

 

 

Quanto costa una successione?

Farsi aiutare da un notaio o da un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) può costare anche diverse centinaia di euro, a seconda della complessità della pratica. Ma c’è un indubbio vantaggio: affidarsi a professionisti può far risparmiare tempo e, soprattutto, errori non facilmente rimediabili.

 

E farla da soli, invece, si può?

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile e scaricabile gratuitamente il software che consente di compilare la dichiarazione di successione per via telematica. Ma vi avvertiamo: occorrono grande capacità di concentrazione e un elevato dosaggio di pazienza, accompagnato da non scontate competenze informatiche e giuridiche.

 

Cosa succede se non si fa la successione?

In caso di mancata presentazione della dichiarazione di successione, l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate fa i suoi accertamenti e poi chiede la liquidazione dell’imposta, con sanzioni consistenti, oltre gli interessi maturati dalla data di scadenza del termine entro cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.

L’Agenzia deve notificare il relativo avviso di accertamento entro cinque anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa.

 

Come recuperare una dichiarazione di successione?

La copia semplice della dichiarazione presentata, contenente gli estremi di registrazione e l’indicazione dell’ufficio territoriale competente, è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate (vedasi istruzioni alla voce “Ricevute e attestazioni di avvenuta presentazione3”).

Contestualmente alla presentazione della dichiarazione telematica, poi, è possibile chiedere la “copia conforme”, ossia l’attestazione di avvenuta presentazione della dichiarazione telematica.

 

Come si rinuncia all’eredità?

Come accennato, l’accettazione dell’eredità può essere “pura e semplice” o “con beneficio di inventario”: nel primo caso l’eredità ricevuta e il patrimonio preesistente dell’erede diventano un tutt’uno, mentre l’accettazione con beneficio d’inventario consente di non confondere il patrimonio del defunto con quello dell’erede, evitando che creditori del de cuius possano aggredire il patrimonio personale dell’erede.

È poi possibile rinunciare all’eredità, dichiarando di non voler accettare il patrimonio lasciato dal defunto. Ma tale dichiarazione vale solo se non prevede condizioni (“rinuncio a condizione che mia zia venda i francobolli del nonno”), termini (“rinuncio fino al 31 dicembre 2020”) o limitazioni (“rinuncio all’automobile ma prendo la casa”).

Né vale la rinuncia fatta dietro corrispettivo di una somma di denaro o a favore solo di alcuni fra gli altri soggetti chiamati all’eredità.

 

Le imposte sulla successione

Per l’imposta di successione propriamente detta valgono le seguenti aliquote:

  • coniugi e parenti in linea retta: 4%;
  • altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta e affini in linea collaterale fino al terzo grado: 6%;
  • altri soggetti: 8%.

Sono previste quote di esenzione: di un milione di euro per ciascun erede in linea retta e per il coniuge, di 100 mila euro per ciascun fratello e sorella e di 1,5 milioni di euro per portatori di handicap grave, oppure senza limiti di importo a favore di enti no profit.

Poi ci sono le imposte ipotecaria e catastale, che colpiscono i beni immobili (con agevolazioni per la prima casa).

 



1 – Di ogni informazione utile che troverete in questo post, il merito è del notaio Casali. Viceversa, per le eventuali sviste prendetevela solo con l’autrice.
2 – Nella successione testamentaria, quando cioè si affidano a un supporto le ultime volontà, è comunque fondamentale rispettare quanto prescrive la legge: per esempio, i figli possono reclamare la quota di legittima sul patrimonio ereditario agendo davanti al giudice (c’è dibattito, infatti, sull’ammissibilità e la portata della clausola di diseredazione).
3 – Risposte alle domande più frequenti – Dichiarazione di successione, fonte: Agenzia delle Entrate

 

Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

Ultimi commenti
  • Avatar

    Va forse citata anche la sostanziale esenzione per titoli di stato (italiano e esteri) e equiparati.

      • Avatar

        Successione senza testamento a due figli di cui uno invalido al 100%? Come funziona

  • Avatar

    Buongiorno, vorrei un parere su una successione testamentaria.

    De cuius deceduto a gennaio, proprietario di un immobile, lascia testamento in cui assegna l’usufrutto dell’immobile stesso alla sorella, e la nuda proprietà alla nipote della sorella, nonché propria pronipote.

    Tuttavia la sorella che dovrebbe divenire usufruttuaria è già deceduta due anni prima.

    Di conseguenza si può considerare l’usufrutto automaticamente riunito alla nuda proprietà e dunque inserire la pronipote in successione direttamente con la qualità di proprietario, oppure nell’attribuire la tipologia di diritto bisogna rispettare l’indicazione del testamento e dunque inserire sia nuda proprietà che usufrutto ?

    • Diana Bin

      Buongiorno Gabriele, vista la tua domanda molto specifica ci siamo avvalsi dell’aiuto di un’esperta sul tema: il notaio Paola Casali, consigliere del Consiglio Notarile di Milano.
      Ecco la sua risposta: “Per effetto della rappresentazione, la nipote subentra nel diritto di usufrutto lasciato alla propria madre e sorella premorta del de cuius. Pertanto, nuda proprietà e usufrutto vengono a far capo alla medesima persona (nipote) fin dall’apertura della successione. Quindi il diritto spettante alla nipote è di piena proprietà e come tale andrà considerato ai fini successori”.
      Speriamo di esserti stati utili!

      • Avatar

        Buongiorno Diana, credo che il notaio abbia fatto confusione in proposito al diritto di usufrutto che non si trasferisce per rappresentazione. Quindi l’immobile non è più gravato dall’usufrutto che si ricongiunge al nudo proprietario (pronipote.. e non nipote)

  • Avatar

    Salve.
    Ringraziando per la chiarezza, vorrei sapere in un caso del genere cosa accade. Il primo figlio di un uomo che era legalmente sposato ed ha successivamente divorziato, creandosi una nuova famiglia, chiude totalmente i rapporti col primo figlio, e ne ha altri due con la successiva coniuge.
    Il primo figlio non ha modo di sapere se il padre è defunto….qualcuno lo contatterà per informarlo ed eventualmente ricevere parte dell’eredità? Chiarisco che la seconda famiglia non ha alcuna volontà di entrare in contatto col primo figlio e quest’ultimo ha negli anni fatto dei tentativi telefonici di “riconciliazione” col padre.
    In sostanza, può il primo figlio restare ignaro di tutto e perdere i suoi diritti di legittimo erede?
    Spero di essere stata chiara! Grazie

    • Avatar

      Buonasera Roberta, la ringraziamo per il suo commento. Per quanto ne sappiamo, al momento del decesso di una persona il notaio provvede a informare tutti i soggetti rientranti nell’asse ereditario, in questo caso quindi i figli e la moglie del defunto. Tutti i figli riconosciuti, infatti, entrano di diritto e per forza di legge nel conteggio riguardante la spartizione dei beni del soggetto deceduto. Questo a meno che il figlio di primo letto non abbia già ricevuto la sua parte spettante di eredità e/o abbia rinunciato a riceverla. In ogni caso meglio rivolgersi a uno studio legale specializzato in eredità e successioni testamentarie.

    • Avatar

      Buongiorno,
      Il primo figlio ha naturalmente gli stessi diritti degli altri figli. In caso di morte del padre, gli eredi sono indicati per legge o per testamento.
      Nessun figlio potrà essere escluso. Diversamente, si potranno ottenere i propri diritti con una causa per lesione di legittima.
      Per fare la successione, l’erede dichiarante, deve indicare sotto la propria responsabilità anche penale, chi sono gli eredi previsti dalla legge senza alcuna omissione.
      È possibile fare richiesta all’agenzia delle entrate per conoscere lo stato di presentazione della dichiarazione di successione a nome del defunto oppure fare ispezioni ipo-catastali per controllare il trasferimento di eventuali immobili.

  • Avatar

    Genitori deceduti e una loro figlia pure, restano un figlio, il marito della figlia e due nipoti. L’eredità come si divide? Grazie.

  • Avatar

    Buongiorno Diana,
    Purtroppo non sono d’accordo con la risposta che è stata fornita.
    Il diritto reale dell’usufrutto rimane personale e non passa per rappresentazione ai figli del premorto.
    Con il decesso dell’usufruttuario, tale diritto si ricongiunge al nudo proprietario che, in questo caso, per pura coincidenza, corrisponde alla figlia.
    Se così non fosse e pertanto l’usufrutto si trasferisse per rappresentazione (i figli ereditano ciò che il genitore non vuole, in caso di rinuncia, o non può ereditare, in caso di premorienza), la nipote della De Cuius, per divenire piena proprietaria e quindi poter disporre dell’immobile, dovrebbe attendere la scomparsa non più della persona ( magari di una certa età) indicata dal testatore ma di tutti i suoi eventuali figli.

  • Avatar

    Salve, volevo un chiarimento. Per la dichiarazione di successione, nel caso venga a mancare un genitore con figli minori , bisogna fare l’accettazione con beneficio d’inventario presso il tribunale e poi si procede con la dichiarazione sul sito dell’agenzia delle entrate oppure la procedura è diversa?

  • Avatar

    Purtroppo poi va aggiunto che nel caso di conto corrente cointestato occorre aprire un nuovo conto corrente intestato esclusivamente alla persona non dececuta. Conto corrente che si può aprire presso qualunque banca e su cui si potrà versare solo il 50% di quanto disponibile alla data del decesso sul CC congelato fino alla avvenuta successione. Conto corrente ovviamente aperto come nuovo, con condizioni tendenzialmente peggiori di quelle precedenti (nel caso di mia mamma ha comportato un 3x delle spese precedenti)… ed avendo un DA associato con alcuni risparmi non é semplice cercare un conto corrente con condizioni migliori presso un’altra banca essendo la portabilità dei prodotti investiti non automatica

lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.