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Tre italiani su dieci investono (ma preferiscono gli strumenti di liquidità)

Un terzo degli italiani ha fatto il grande passo e ha deciso di investire. Ma in cima alle preferenze restano tenacemente abbarbicati gli strumenti di liquidità. Questo, almeno, è quanto risulta dal Rapporto 2021 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane.

Il Rapporto raccoglie le indicazioni di un campione di cosiddetti “decisori” italiani, ossia persone – donne e uomini, ma assai più spesso uomini – che in casa propria sono i punti di riferimento per quanto concerne le scelte di gestione del risparmio. A volte assumono le loro decisioni in tandem con la dolce metà o comunque in accordo con gli altri membri del nucleo familiare: ma solo in tre casi su dieci le decisioni si indirizzano verso gli investimenti.

E anche quando vi si orientano, come detto, le preferenze continuano a premiare, oggi come ieri, certificati di deposito e buoni postali.

 

La partecipazione ai mercati finanziari cresce ancora

Nel 2021, la quota di investitori risulta pari al 34% dei decisori finanziari, a fronte del 30% nel 2019. Le attività più diffuse rimangono però i certificati di deposito e i buoni fruttiferi postali, posseduti dal 43% delle famiglie, seguiti dai titoli di Stato italiani e dai fondi comuni di investimento. In questo senso, le preferenze degli italiani non sono cambiate di moltissimo negli ultimi tre anni, arco temporale sul quale si concentra il Rapporto 2021.

 

Tutti pazzi per la liquidità (e non solo in Italia)

Non siamo certo soli, in questo clima di attenzione alla liquidità. “In tutta l’Eurozona”, si legge nelle pagine iniziali del Rapporto, “persiste una forte preferenza per la liquidità, che nell’ultimo quinquennio ha visto accrescere il suo peso nel portafoglio delle famiglie“. Nello stesso periodo si è ridotto il peso delle obbligazioni mentre è aumentato quello di azioni, quote di fondi comuni e prodotti assicurativi e previdenziali.

Nel complesso, dal 2015 al primo semestre 2021, il rapporto tra strumenti dei mercati dei capitali e liquidità nel portafoglio delle famiglie – indicatore sintetico della partecipazione ai mercati finanziari – è rimasto pressoché invariato sia nell’area euro che in Italia, dove gli investimenti finanziari pro-capite restano inferiori alla media dell’area euro (rispettivamente, 2.330 e 3.160 euro).

 

In aumento l’interesse verso i mercati azionari e il trading online

Tuttavia, a valle dello scoppio della pandemia si è registrato un incremento dell’interesse verso l’azionario e il trading online (delle cui pericolose “sirene”, a meno che non si sia professionisti, abbiamo parlato tante volte: l’ultima qui). Non solo: è aumentato pure l’interesse verso le cripto-attività.

Il mercato dei “crypto-assets” continua a espandersi in termini di numero di utilizzatori e volume degli scambi. Ma bisogna fare molta attenzione – è il richiamo che si legge tra le righe del Rapporto Consob – perché gli asset oggetto di negoziazione “si connotano per una elevata eterogeneità, frutto di un continuo processo di innovazione finanziaria, e per una forte volatilità dei prezzi”. Un allarme sul tema la Consob lo aveva lanciato nei mesi scorsi, in occasione della presentazione della sua relazione annuale al mercato.

A dimostrazione di questo accresciuto interesse, comunque, basta andare a guardare la crescita del numero di ricerche sul web dei termini riconducibili a questo variegato universo.


 

Ma l’allerta deve rimanere alta, anche perché – come ci segnala il Rapporto – “nel 2021 l’Italia continua a mostrare un grado di digitalizzazione piuttosto contenuto nel confronto con gli altri Paesi europei”, stante soprattutto il basso livello di competenze digitali, di base e avanzate, “significativamente al di sotto della media Ue”. Un divario nelle competenze digitali che risulta marcato “anche con riferimento al sottocampione della popolazione di genere femminile”.

 


 

Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

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