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HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOBollettino AO | Arriva Meloni, Truss lascia. E in Europa c’è l’accordo sul gas

Bollettino AO | Arriva Meloni, Truss lascia. E in Europa c’è l’accordo sul gas

I fatti salienti della settimana

Una leader arriva… A valle delle consultazioni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato per il pomeriggio di venerdì l’onorevole Giorgia Meloni. Atteso l’incarico per la formazione del nuovo governo.

… un’altra se ne va. Dopo sei settimane di mandato durante le quali ha annunciato un originale programma di tagli fiscali (non finanziati), innescato la fuga dalla sterlina e l’impennata dei rendimenti obbligazionari, abbandonato il suo originale programma di tagli fiscali (non finanziati) e licenziato il suo braccio destro Kwasi Kwarteng, la prima ministra britannica Liz Truss ha lasciato Downing Street.

Il Partito Conservatore è ora alla ricerca di un/a sostituto/a che possa rimettere in carreggiata l’economia. E circola già l’appello “Bring Back Boris” (Johnson).

Le sfide della BoE. All’inizio del mese prossimo, la Banca d’Inghilterra inizierà le sue vendite di obbligazioni, escludendo inizialmente il debito a lunga scadenza, che è stato al centro delle recenti turbolenze di mercato in seguito agli originalissimi piani fiscali del governo Truss.

La BoE torna così alla stretta quantitativa dopo che le conseguenze dei massicci tagli fiscali non finanziati l’avevano costretta a ricominciare ad acquistare Gilt per evitare una svendita da parte dei fondi pensione. L’avvio del quantitative tightening riporta la lotta all’inflazione al centro della scena.

Banche centrali. Altrove, i fari rimangono puntati su Fed e BCE: non ci si aspetta che mollino neanche loro, alla luce di tutti i dati finora giunti sull’inflazione.

Accordo Ue sull’energia. A valle del Consiglio europeo, i leader Ue hanno deciso di portare avanti una serie di azioni di emergenza per affrontare la crisi energetica dell’area, con la Germania che ha ceduto alle pressioni di altri Stati membri per aprire la strada a un tetto temporaneo sui prezzi del gas naturale.

Dopo ore di intensi negoziati, i leader hanno chiesto alla Commissione Ue di proporre un “corridoio di prezzo dinamico temporaneo sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente gli episodi di prezzi eccessivi del gas”.

Hanno inoltre dichiarato di voler perseguire un quadro temporaneo per limitare il prezzo del gas nella generazione di elettricità, includendo un’analisi dei costi e dei benefici.

 

 

Etanolo dal Brasile. E mentre la regione si avvia verso un inverno con spedizioni drasticamente ridotte dalla Russia dopo l’invasione da parte di quest’ultima dell’Ucraina, Bloomberg segnala come l’Europa si stia rifornendo del più economico etanolo brasiliano, triplicando le importazioni per far fronte alla crisi energetica.

Soluzione nucleare. Da parte sua, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ordinato un’estensione della vita delle tre centrali nucleari rimaste nel Paese. Termine prorogato a metà aprile 2023.

Dietro le quinte, il braccio di ferro tra Verdi, contrari all’energia nucleare, e Liberi Democratici, secondo cui la Germania dovrebbe utilizzare tutta la capacità di produzione disponibile per far fronte alla crisi in corso.

L’energia degli altri. L’amministrazione Biden rilascerà 15 milioni di barili dalle riserve Usa e potrebbe prenderne in considerazione molti di più quest’inverno, nel tentativo di tenere a bada i prezzi della benzina, diventati un peso per i Democratici in vista delle elezioni di metà mandato previste il mese prossimo.

Il rilascio rientra nel programma che la Casa Bianca ha avviato in primavera per liberare un totale di 180 milioni di barili di greggio dalla sua riserva strategica, per fare fronte agli elevati prezzi del gas dovuti, tra gli altri fattori, all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Le ultime dal Congresso. Dal ventesimo Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, il presidente Xi Jinping ha lanciato un messaggio. Destinatari, gli Stati Uniti.

La Cina è pronta a fronteggiare la crescente sfida posta dagli Usa sotto la guida del presidente Biden, che sta cercando di ostacolare la capacità di Pechino di accedere a tecnologie avanzate e di scoraggiare qualsiasi azione militare contro Taiwan.

Mistero sul PIL cinese. E se da una parte il premier cinese Li Keqiang ha dichiarato che l’economia sta migliorando, dall’altra l’autorità statistica nazionale ha inaspettatamente ritardato la pubblicazione dei dati sul Prodotto Interno Lordo del terzo trimestre, la cui uscita era originariamente prevista per martedì.

 

Come si sono mossi i mercati

Settimana di saliscendi. I timori di un’imminente recessione, che continuano ad aleggiare da questa e dall’altra parte dell’Oceano, sono stati solo momentaneamente archiviati giovedì, quando le Borse europee e statunitensi si sono rese protagoniste di un mini-rally in scia ai conti trimestrali sopra le attese di alcune big Usa.

Ma già nella giornata di venerdì sono tornate a prevalere le vendite, complici anche i dati di bilancio deludenti presentati da diverse aziende europee.

Italia e Regno Unito osservati speciali. Attesa in serata la decisione dell’agenzia S&P sul rating di Italia e Regno Unito, mentre entrambi i Paesi si trovano alle prese con questioni politiche: se a Roma i mercati guardano al momento in cui il presidente della Repubblica conferirà l’incarico a Giorgia Meloni (FdI) per la formazione di un nuovo governo, a Londra ci si interroga sul futuro di Downing Street dopo le dimissioni di Liz Truss.

Che – va detto – hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ai mercati, con la sterlina che ha guadagnato terreno e il rendimento dei Gilt a 10 e 30 anni in calo.

La recessione fa paura (anche) a Wall Street. In calo nella giornata di venerdì anche i future di Wall Street, sempre sulla scia dei rinnovati timori per una recessione innescata dalla stretta monetaria della Fed. Timori che, tra l’altro, hanno spinto i rendimenti sui Treasury decennali al 4,26%, il livello più alto dalla crisi finanziaria del 2008.

Azionario asiatico in rosso. Settimana contrassegnata dal segno meno sui mercati azionari asiatici, con gli indici in calo a Tokyo, Seul, Sydney e Hong Kong (mentre Shanghai e Mumbai hanno chiuso in territorio positivo).

In Cina, le notizie di un allentamento delle misure di quarantena per il Covid hanno contribuito a sostenere il sentiment degli investitori, mentre si attende ancora la pubblicazione dei dati sulla crescita economica del terzo trimestre, rinviata a tempo indeterminato dal governo.

Yen a picco. Sul fronte dei cambi, da segnalare il crollo dello yen, scivolato ai minimi da 32 anni contro il biglietto verde. Tanto da spingere il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki a dichiarare che il governo prenderà “misure appropriate contro l’eccesso di volatilità”, perché “non possiamo assolutamente tollerare mosse eccessivamente volatili guidate dal trading speculativo”.

Spread Btp/Bund in rialzo. Andamento in rialzo per lo spread tra Btp e Bund, con il rendimento che torna ad avvicinarsi nella giornata di venerdì ai massimi da giugno 2013.

Prezzo del gas in calo. Occhio, infine, al prezzo del gas, intorno ai 115 euro al MWh ad Amsterdam all’indomani dell’accordo sul price cap arrivato sul filo di lana tra i 27 Paesi membri dell’Unione europea.

Piatto il prezzo del petrolio, con il Wti di dicembre stabile a 84,5 dollari al barile nell’ultima seduta della settimana e il Brent stesso mese intorno a 92,4 dollari.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
FTSE MIB 4.41% -0.33%
MSCI Europe 2.43% -1.00%
S&P 500 -1.38% -3.35%
Nikkei 0.10% -4.20%
Shangai Composite CSI 300 -1.78% -6.00%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio anno
10-yr yield on Italian Bond (BTP) 4.71% 1.17%
10-yr yield on US Treasuries 4.22% 1.51%
10-yr yield on German Bund 2.38% -0.18%
10-yr yield on Eurozone bonds 2.38% -0.18%
Spread Btp-Bund 232.64 punti 126.97%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 53.83 eur/gr (-2.37%) -0.30%
Petrolio WTI 84.08 usd/barile (-3.53%) 1.43%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 0,9807 (1.31%) -1.51%
Cambio Eur/Gbp 0,8747 (0,53%) -0.71%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 21/10/22.

 

I market movers della prossima settimana

Attesi gli indici dei responsabili degli acquisti per tutti i principali Paesi e l’Ifo tedesco, oltre alla fiducia dei consumatori in Germania e Francia. Attenzione all’andamento dei prezzi al consumo nell’Ue. Negli States si conosceranno i primi dati sul Prodotto interno lordo nel terzo trimestre. Entrerà nel vivo la stagione delle trimestrali Usa.

 


 

 

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