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Bollettino AO | La stretta della Bce non piace ai mercati

La Bce annuncia la stretta. La Banca centrale europea ha annunciato tempi e modi della stretta monetaria, che appariva ormai inevitabile alla luce del continuo aumento dell’inflazione. Tanto per cominciare, il 1^ luglio termineranno gli acquisti di asset (il cosiddetto QE). Il primo aumento dei tassi di interesse (in 11 anni), dell’entità di 25 punti base, è previsto per il 21 di luglio, seguito a settembre da un secondo ritocco al rialzo che, a seconda delle condizioni dell’inflazione, potrebbe anche essere di 50 punti base. L’annuncio – per quanto atteso – ha fatto tremare i mercati europei, che hanno concluso in rosso la seduta borsistica di giovedì.

Inflazione statunitense. A maggio l’inflazione americana è risultata sopra le attese: +1% mese su mese a maggio (+0,7% la stima del consenso) e +8,6% anno (stime a +8,3%). Si tratta dell’aumento più consistente registrato negli ultimi 40 anni. Oltre le attese anche il dato “core”, che non tiene conto dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, cresciuto dello 0,6% contro le attese degli analisti a +0,5%.

Inflazione anche in Cina. A maggio l’inflazione in Cina è stata del 6,4% rispetto a un anno fa, un dato in linea con le previsioni degli analisti.

Pechino allenta le restrizioni. Intanto nella capitale cinese frena la corsa del Covid 19. Tanto che,  a partire da lunedì 6 giugno, sono decadute alcune delle restrizioni imposte diverse settimane fa per fermare l’ultimo focolaio registrato nella città.

Fit for 55. L’Europarlamento non ha approvato le principali proposte del pacchetto legislativo sul clima “Fit for 55” della Commissione europea. I legislatori hanno respinto l’adozione della riforma del mercato del carbonio dell’Ue, l’introduzione di una carbon border tax e l’istituzione di un Fondo sociale per il clima.

Addio benzina? È stato, invece, approvato lo stop ai motori termici entro il 2035. Da quella data non sarà più consentita la vendita di tutti i veicoli alimentati a benzina o diesel.

 

 

Le stime dell’Ocse… Nel suo Economic Outlook, l’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’Italia al+2,5% nel 2022 e  al +1,2% nel 2023. Un taglio dettato dalle “persistenti pressioni inflazionistiche” legate alla guerra in Ucraina e dall’incertezza, che frenano i consumi delle famiglie e rallentano la ripresa dei servizi.

… e della Banca Mondiale. Anche la Banca Mondiale ha rivisto le sue stime sul Pil a livello globale: nel 2022 dovrebbe far segnare un +2,9%, rispetto al 5,7% dell’anno prima. Intanto, secondo le ultime stime sul Pil di Eurostat, l’Italia è terzultima tra i Paesi dell’Eurozona per la crescita registrata nel primo trimestre del 2022: 0,1%. Peggio hanno fatto solo la Francia, -0,2%, e i Paesi Bassi, 0%.

Boris Johnson resta in sella… Il premier Boris Johnson ha ottenuto la fiducia del partito conservatore e manterrà la carica di leader del partito e di primo ministro del Regno Unito in un voto richiesto da un gruppo di 54 parlamentari Tories, in dissenso nei confronti del suo comportamento durante il lockdown e di alcune delle scelte politiche dell’esecutivo.

…Per ora. Su 359 voti, i sostenitori di Johnson sono stati 211, i contrari 148: in altri termini, il 40% del suo partito, scrive il Guardian, si prepara a continuare a opporsi alla sua leadership e a cercare di sostituirlo.

Timori nucleari. Il governo iraniano ha rimosso 27 videocamere dai suoi impianti di ricerca nucleare: gli osservatori temono possa essere un colpo fatale ai negoziati con i Paesi occidentali per ripristinare l’accordo sulla non-proliferazione.

Recovery 2? Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron stanno cercando di creare un asse per un nuovo Recovery Fund che con risorse comuni consenta ai Paesi di fronteggiare la crisi energetica.

 

Come si sono mossi i mercati

I mercati non reagiscono bene alla Bce. Dopo un avvio di settimana all’insegna dell’ottimismo, in scia alle riaperture di Pechino post covid, i mercati europei hanno virato al ribasso a seguito dell’annuncio della stretta monetaria da parte della Bce. Così nella giornata di giovedì e nella mattinata di venerdì tutti i principali indici del Vecchio Continente viaggiano in territorio negativo. A preoccupare gli investitori sembra essere in particolare l’assenza di chiare rassicurazioni sulla sostenibilità del debito dei Paesi più esposti: anche lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è tornato a salire, e si attesta nella mattinata di venerdì a 230 punti base con un rendimento del decennale italiano al 3,75%.

Wall Street da parte sua ha registrato giovedì la peggior seduta delle ultime tre settimane, con l’S&P500 che ha perso il 2,38%, il Dow Jones che ha perso quasi il 2% e il Nasdaq giù del 2,75%

Euro in calo. Sul mercato valutario si accentua la frenata dell’euro post Bce: la moneta unica si è riportata a 1,06: un calo che, secondo gli analisti di Unicredit, si è originato dalle tensioni sui titoli di Stato periferici dell’area euro e dai rendimenti elevati dei Treasury Usa.

Materie prime. Il petrolio viaggia venerdì intorno a quota 122,7 dollari al barile (contratto agosto del Brent) e a 121,24 dollari al barile (consegna luglio del Wti). Gas in discesa a 83,49 euro al megawattora in Europa.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Azioni Italia -1.53% 3.98%
Azioni Europa -1.24% 3.74%
Azioni Usa -2.18% 0.69%
Azioni Cina 5.86% 16.38%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Bond governativi eurozona -1.60% -3.94%
Bond governativi usa -0.70% 0.29%
Bond corporate usa -0.91% 0.85%
Spread Btp-Bund 234.9 punti 11.95%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 56.03 eur/gr (0.39%) -0,23%
Petrolio Wti 121.38 usd/barile (0.81%) -1.77%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1.0516 (-1.68%) -0.12%
Cambio Eur/Gbp 0.8522 (-0.12%) -0.23%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 10/06/22.

 

L’agenda della prossima settimana

Il focus della settimana sarà sulla riunione della Fed, in agenda mercoledì, quando saranno annunciate le proiezioni economiche e le decisioni sui tassi di interesse. Ma procediamo con ordine.

Lunedì carrellata di dati in arrivo dal Regno Unito: Pil mensile, trimestrale e annuale e produzione manifatturiera di aprile. A seguire, nella giornata di martedì, occhio all’indice dei salari medi di aprile e alla variazione delle richieste di sussidi di disoccupazione a maggio sempre in UK.

Dalla Germania arriva invece l’indice ZEW che rileva il sentiment sull’economia tedesca a giugno, mentre negli Usa esce l’indice dei prezzi alla produzione di maggio.

Si prosegue mercoledì con la produzione industriale di maggio in Cina, mentre dagli Usa occhio ai dati sulle vendite al dettaglio e, come già detto, alla riunione del FOMC, braccio di politica monetaria della Federal Reserve.

Giovedì esce l’indice di produzione della Fed di Filadelfia, mentre sul finire della settimana attenzione all’Europa, dove è atteso l’indice dei prezzi al consumo di maggio.


 

 

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