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Bollettino AO | Le ritorsioni di Mosca sul gas spaventano più della Bce

I fatti salienti della settimana

La Bce vara un maxi rialzo. La Banca centrale europea ha annunciato un maxi rialzo dei tassi nella riunione dell’8 settembre: +75 punti base, dopo l’aumento di 50 punti di luglio, il primo in 11 anni. Il tasso principale sale così a 1,25%, il tasso sui depositi a 0,75% e il tasso sui prestiti marginali a 1,5%. E non è finita qui: l’Eurotower prevede di alzare ancora i tassi per contrastare l’inflazione. Nella conferenza stampa al termine della riunione sui tassi, la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che le misure di bilancio decise da alcuni Stati per mitigare i prezzi alti dell’energia dovrebbero essere temporanee e mirate alle famiglie e imprese più vulnerabili per limitare i rischi di alimentare l’inflazione.

Fed a muso duro contro l’inflazione. Anche la Federal Reserve continua con decisione nel suo percorso di contrasto all’inflazione. Nel suo Beige Book la Banca centrale Usa ha evidenziato che l’outlook sulla crescita economica rimane debole e i prezzi elevati, anche se ci sono segnali di miglioramento dell’inflazione. La vicepresidente Lael Brainard ha detto comunque che la Fed manterrà una politica restrittiva “per tutto il tempo necessario” per combattere l’inflazione. Le attese per il meeting del prossimo 20-21 settembre sono per un rialzo dei tassi di interesse da 75 punti base.

La Russia fa la voce grossa sull’energia. Mosca ha annunciato che il gasdotto Nord Stream 1, che porta il gas in Europa passando per il Mar Baltico, non tornerà operativo finché non saranno rimosse le sanzioni occidentali. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha dichiarato che sta per iniziare una “grande tempesta globale” a causa delle azioni dell’Occidente contro Mosca, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha detto che Mosca non fornirà più petrolio e gas ai Paesi occidentali che imporranno un price cap sull’energia russa e ha definito le sanzioni occidentali una “minaccia per il mondo intero”.

Intanto in Europa il 9 settembre si è tenuta una riunione straordinaria dei ministri dell’Energia per discutere sul tema dell’aumento dei prezzi. Ma la proposta di introdurre un tetto al prezzo del gas importato dalla Russi non ha trovato ancora condivisione nell’ambito dell’Ue, motivo per cui la discussione è stata rimandata alla riunione dei leader europei di ottobre. Le date probabili sono il 6-7 ottobre a Praga e il 20-21 ottobre a Bruxelles.

 

 

Il Regno Unito ha un nuovo primo ministro. Liz Truss è il nuovo primo ministro del Regno Unito, alla guida del Partito Conservatore. Ex ministro degli Esteri nel governo di Boris Johnson, la 47enne Truss ha ribadito che darà priorità al taglio fiscale e alla crescente crisi energetica e ha già annunciato aiuti straordinari per contenere i rincari alle bollette fissando un tetto massimo di 2.500 sterline annue a famiglia.

… ma perde la sua Regina. È morta a 96 anni la regina Elisabetta II, la sovrana più longeva della monarchia britannica, che aveva festeggiato quest’anno i 70 anni di regno. Carlo, il 73enne primogenito di Elisabetta, sale al trono con il nome di Carlo III, mentre la moglie Camilla diventerà Regina consorte: la proclamazione dovrebbe avvenire sabato.

La tensione si taglia a fette. La Corea del Nord ha approvato una legge che le consentirà di effettuare un attacco nucleare preventivo in caso un Paese straniero rappresenti una minaccia imminente per Pyongyang: un avvertimento di Kim Jong-un agli Stati Uniti.

Un po’ di numeri dall’Europa… Nel secondo trimestre del 2022 il Pil della zona euro è cresciuto dello 0,8% e quello dell’Ue dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. In Italia il Pil è aumentato dell’1,1%.

… e dalla Cina. In Cina l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,5% ad agosto rispetto all’anno precedente (dal +2,7% di luglio).

Occhio al petrolio. L’Opec+, l’organizzazione che raccoglie i principali produttori di petrolio al mondo, ha deciso di tagliare la produzione del greggio per il mese di ottobre. Dopo l’annuncio, il prezzo del petrolio è tornato a salire.

 

Come si sono mossi i mercati

Settimana intensa per i mercati europei: lunedì i listini del Vecchio Continente hanno chiuso in forte calo, con l’euro che ha toccato il valore più basso degli ultimi vent’anni sul dollaro e i prezzi del gas che hanno toccato nuovi record al rialzo (275 euro al megawattora sul mercato di Amsterdam, per poi ritracciare nei giorni seguenti), dopo che la Russia ha annunciato la chiusura dei rubinetti del gas verso l’Europa.

A pesare sull’umore degli investitori è stata anche l’attesa per la decisione della Bce sui tassi. Ma quando la maxi stretta è arrivata davvero, i mercati non hanno battuto ciglio: dopo qualche oscillazione in giornata, hanno concluso in positivo la seduta di giovedì e continuano a guadagnare terreno anche all’indomani dell’annuncio, avviandosi a concludere la settimana all’insegna dei rialzi. Il motivo? Secondo gli analisti, le notizie sui possibili aumenti dei tassi erano ormai ampiamente scontate. Insomma: niente di nuovo sotto il sole.

Chiusura della settimana in positivo anche per le Borse asiatiche grazie all’indebolimento del dollaro e all’ipotesi di un nuovo piano di stimolo all’economia da parte del governo cinese, e dopo il dato confortante sull’inflazione cinese in calo

Sul fronte dell’energia, petrolio in modesto rialzo, con il Brent novembre che viaggia poco sotto i 90 dollari al barile, mentre il Wti ottobre si muove intorno agli 84 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si aggira sui 228 punti base dopo aver chiuso giovedì a 223 punti.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Azioni Italia -1.20% -3.53%
Azioni Europa -0.46% -4.70%
Azioni Usa 1.12% -2.73%
Azioni Cina -2.82% -3.66%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Bond governativi eurozona -1.26% -7.01%
Bond governativi usa 0.16% -3.62%
Bond corporate usa -0.18% -3.88%
Spread Btp-Bund 232.23 punti 4.35%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 54.79 eur/gr (0.14%) -2.66%
Petrolio Wti 86.22 usd/barile (-1.23%) -1.77%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1.0039 (1.17%) -1.64%
Cambio Eur/Gbp 0.8671 (0.63%) 2.65%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 09/09/22.

 

L’agenda della prossima settimana

Lunedì i mercati saranno chiusi per festività in Cina, mentre nel Regno Unito si attendono i dati sul Pil di agosto e sulla produzione manifatturiera di luglio.

La settimana prosegue con i numeri sull’inflazione di agosto negli Stati Uniti e con la rilevazione Zew del sentiment sull’economia tedesca nel mese di settembre, ma anche con i dati sul mercato del lavoro nel Regno Unito.

Mercoledì occhio all’indice dei prezzi al consumo in Uk e all’indice dei prezzi alla produzione negli Usa, mentre giovedì sarà la Bank of England ad annunciare le proprie decisioni sui tassi di interesse. Negli Usa focus su vendite al dettaglio ad agosto e indice     di produzione della Fed di Philadelphia.

Per concludere, venerdì escono i dati definitivi sull’inflazione europea ad agosto (la stima flash indica 9,1%) e i numeri sulla produzione industriale in Cina, mentre in Russia la banca centrale annuncerà le decisioni sui tassi di interesse (attualmente all’8%).

 


 

 

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