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HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOBollettino AO | Powell prospetta rialzi più contenuti, le Borse festeggiano

Bollettino AO | Powell prospetta rialzi più contenuti, le Borse festeggiano

I fatti salienti della settimana

Powell possibilista su rialzi più contenuti. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha aperto a un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse già a partire dal prossimo meeting del Fomc, in agenda questo mese. L’inflazione è ancora troppo elevata e la politica resterà comunque restrittiva, ha sottolineato. Ma tanto è bastato per mettere le ali a Wall Street, che ha archiviato il mese di novembre in terreno decisamente positivo.

Mercato del lavoro UsaNel mese di novembre 2022, l’economia statunitense ha evidenziato un incremento di 263mila nuovi posti di lavoro non agricoli, secondo quanto riporta il Dipartimento del Lavoro USA. Rimane invariato, invece, il tasso di disoccupazione che si conferma al 3,7%, del mese precedente.

Usa, in calo l’inflazione “core”. Dopo il rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo Usa nel mese di novembre, arriva la notizia che a ottobre anche l’indice dei prezzi Usa Pce (che esclude le componenti più volatili come cibo e prodotti energetici) ha segnato un +0,2% sul mese precedente, dato minore rispetto alle attese. Le spese dei consumatori sono salite dello 0,8%.

Segnali positivi anche dall’Europa. Anche nei Paesi dell’Eurozona l’inflazione è calata a novembre per la prima volta da 17 mesi, passando al 10% rispetto al 10,6% di ottobre. In Italia è rimasta stabile all’11,8% su base annua, con un aumento dello 0,5% su base mensile. La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto tuttavia che difficilmente l’inflazione ha già raggiunto il suo picco nella zona euro.

L’economia Usa rallenta, ma meno del previsto. Il Beige Book della Fed ha rilevato un rallentamento dell’economia statunitense, a fronte della crescita dell’inflazione e dei tassi d’interesse, sebbene nel terzo trimestre il Pil sia risultato migliore delle attese (2,7%), con una crescita del 2,9%.

 

 

Geopolitica complicata. Il conflitto tra Russia e Ucraina sembra ancora lontano da una soluzione, nonostante le diplomazie internazionali siano costantemente al lavoro. Intanto, dal prossimo 5 dicembre, entra in vigore il bando europeo nei confronti del petrolio russo. I Paesi dell’Ue stanno ancora però trattando sul “price cap” al greggio: nonostante le resistenze di alcune nazioni, si potrebbe trovare l’accordo a 60 dollari al barile.

Luci e ombre dal mercato del lavoro in Italia. A ottobre il tasso di occupazione in Italia ha raggiunto il 60,5%, record dal 1977, mentre gli occupati sono aumentati di 82mila unità in un mese. Ma calano i posti di lavoro tra i giovani.

Ok alla manovra di Bilancio. Intanto la Ragioneria dello Stato ha bollinato il disegno di legge di Bilancio, composto da 174 articoli, che ora inizia il suo percorso alla Camera. La soglia sotto cui si potranno rifiutare pagamenti elettronici resta fissata a 60 euro.

Cina ancora alle prese con la gestione pandemica. Dopo le forti proteste degli ultimi giorni, il governo cinese ha deciso di rallentare alcune restrizioni nella politica “zero Covid”. Verranno concesse le quarantene a casa per i positivi con determinati requisiti e verrà ridotta la frequenza dei tamponi di massa.

Ftx, la versione di Sam. A circa 20 giorni dal clamoroso fallimento da 32 miliardi di dollari dell’azienda da lui guidata, Sam Bankman-Fried, ex ad di Ftx, ha negato di aver mescolato i fondi dei clienti con quelli della società, il cuore dell’accusa al centro delle indagini. Il crollo della piattaforma di criptovalute è stato causato da errori di gestione, ma “non sapevo cosa stesse succedendo”, ha detto al New York Times. Dopo il crack di Ftx, intanto, anche la società di servizi finanziari BlockFi ha presentato richiesta di bancarotta assistita negli Stati Uniti.

 

Come si sono mossi i mercati

Le manifestazioni in Cina contro le misure anti-covid hanno mandato in rosso le Borse di tutto il mondo all’inizio della settimana. Ma nei giorni successivi le rassicurazioni di Pechino su un allentamento delle restrizioni e l’apertura del presidente della Fed su un possibile rallentamento nel ritmo del rialzo dei tassi – che lascia presagire un aumento di “soli” 50 punti base a dicembre – hanno decisamente migliorato l’umore dei mercati. Tanto che l’indice Eurostoxx 600 ha toccato i massimi di sei mesi nella giornata di giovedì, mentre l’indice Dow Jones è tornato in territorio di “bull market”, avendo recuperato oltre il 20% dai minimi di periodo toccati a fine settembre.

Nel frattempo, il petrolio Wti si muove venerdì sugli 80,85 dollari al barile, mentre il Brent con scadenza febbraio quota 86,61 dollari e i prezzi del gas si aggirano sui 136 euro al megawattora. Sul fronte dei cambi, l’euro si attesta venerdì mattina a 1,054 dollari.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
FTSE MIB -0.18% 9.03%
MSCI Europe 0.87% 7.17%
S&P 500 0.54% -0.26%
Nikkei 0.49% 4.63%
Shanghai Composite CSI 300 3.93% 3.64%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio anno
10-yr yield on Italian Bond (BTP) 3.70% 1.17%
10-yr yield on US Treasuries 3.53% 1.51%
10-yr yield on German Bund 1.83% -0.18%
10-yr yield on Eurozone bonds 1.83% -0.18%
Spread Btp-Bund 190.49 punti 40.65%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 54.77 eur/gr (1.56%) 2.73%
Petrolio Wti 81.30 usd/barile (4.33%) -6.63%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1,0471 (0.74%) 6.22%
Cambio Eur/Gbp 0,8575 (-0,30%) -0,76%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 02/12/22.

 

L’agenda della prossima settimana

Domenica 4 dicembre si riunisce l’Opec+, il cartello globale dei produttori di petrolio: secondo fonti irachene, i Paesi discuteranno di come tenere in considerazione le attuali condizioni del mercato per definire i livelli di produzione.

Intanto in settimana sono previsti due interventi della presidente della Bce, Christine Lagarde (lunedì e giovedì), momenti a cui i mercati guardano con interesse per avere indicazioni sulle prossime mosse in tema di politica monetaria.

Occhio anche, sul fronte macro, agli indici Pmi composito e dei direttori degli acquisti nel Regno Unito e all’Ism non manifatturiero negli Usa.

Mercoledì da segnalare le scorte di petrolio greggio negli Usa, mentre giovedì escono i numeri sul Pil trimestrale del Giappone e sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Usa.

Venerdì, infine, occhio all’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti a novembre.

 


 

 

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