a
a
HomeECONOMIA E MERCATIECONOMIA, POLITICA E SOCIETA'Come un coronavirus può contagiare l’economia e i mercati

Come un coronavirus può contagiare l’economia e i mercati

Si chiama Ritvik Carvalho l’autore dell’interessante focus “How a virus impacts the economy and markets”, apparso nei giorni scorsi sull’agenzia di stampa Reuters1. E come sempre quando ci imbattiamo in qualcosa che giudichiamo interessante, ve ne vogliamo proporre qui una sintesi.

Lo spunto arriva dalla nuova epidemia cinese di cui molto si parla, con focolaio nella città cinese di Wuhan (11 milioni di abitanti). Numeri e fatti finora appaiono alquanto degni di attenzione, per non dire allarmanti: mentre scriviamo, il coronavirus responsabile ha mietuto 26 vittime, con centinaia (ma forse anche migliaia) di casi accertati in tutta la Cina e le prime segnalazioni anche al di fuori dei confini nazionali (Thailandia, Corea, Giappone e perfino Stati Uniti). Wuhan e altre città sono state isolate: non si esce, non si entra.

Un coronavirus, dunque, come quello della SARS, ma che sembra in grado di mutare e propagarsi più facilmente. Al di là della questione medica, di cui si sta occupando l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la domanda è: ha senso interrogarsi sull’impatto economico e finanziario di questo tipo di pandemie? Spoiler: assolutamente sì, premettendo comunque che si tratta di fenomeni abbastanza complessi su cui ragionare.

 

 

Effetto virus sull’economia e i mercati

Per provare a inquadrare questo effetto, dobbiamo attingere ai dati storici. Come fa Carvalho, risalendo con la memoria – e con i numeri – alla SARS, la famigerata Severe Acute Respiratory Syndrome del 2003.

Un articolo del 2017 degli economisti Victoria Fan, Dean Jamison e Lawrence Summers ha stimato che in generale le perdite attese per il rischio di pandemia sono di circa 500 miliardi di dollari all’anno, pari allo 0,6% del reddito globale, in termini sia di perdita di reddito che di costo intrinseco dell’elevata mortalità.

Certamente, isolare l’impatto di un singolo fattore sugli indici azionari globali e sull’economia mondiale è un arduo compito: come fa notare Carvalho, gli uni e l’altra riflettono una molteplicità di fattori, dai dati economici alle performance societarie fino alle grandi scosse geopolitiche. Nel bel mezzo dell’epidemia di SARS, per esempio, si consumò l’invasione statunitense dell’Iraq.

Tuttavia, i movimenti dei prezzi sembrano indicare come gli effetti di queste epidemie siano tutto sommato limitati. Dal momento in cui le autorità cinesi segnalarono lo scoppio della SARS all’OMS, l’indice azionario MSCI China ha distanziato i suoi omologhi mondiali, salvo poi recuperare il terreno perduto in sei mesi.

 

SARS china | amCharts

 

Ma quali furono i costi economici della SARS? Un paper di Jong-Wha Lee e Warwick McKibbin ha stimato un ammontare della perdita economica globale dovuta alla SARS pari a 40 miliardi di dollari nel 2003. Un briefing del maggio 2006 dell’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA) ha calcolato un impatto sul Prodotto Interno Lordo mondiale dello 0,1%.

 

 

Chi vince e chi perde sui mercati?

Quale sarà mai il settore che tende a beneficiare delle epidemie e delle pandemie virali? Esatto: sono le azioni del comparto farmaceutico a trarne vantaggio. Altrettanto semplice sarà indovinare chi invece ne risulta più penalizzato. Esatto ancora una volta: viaggi e turismo, con relativo riflesso negativo sull’alberghiero, sulle compagnie aeree e sui beni di lusso e di consumo. Basti guardare al netto calo delle vendite al dettaglio in Cina durante l’epidemia di SARS.

Così, martedì 21 gennaio i big della produzione farmaceutica cinese Jiangsu Bioperfectus Technologies, Shandong Lukang Pharmaceutical e Jiangsu Hengrui Medicine sono stati tra quelli che hanno battuto il mercato. Con loro, i produttori di mascherine protettive Tianjin Teda e Shanghai Dragon.

Tutt’altra musica per i titoli azionari degli operatori di volo a lungo raggio Air France, Lufthansa e British Airways: la notizia del contagio ha sollevato preoccupazioni sulla regolarità del servizio in occasione dell’imminente capodanno cinese. Anche i produttori di beni di lusso esposti alla Cina, tra cui LVMH, Kering, Hermes e Burberry, sono andati giù.

 

Impatto economico a scoppio ritardato

Un documento del Fondo Monetario Internazionale a cura di David Bloom, Daniel Cadarette e J.P. Sevilla pone l’accento sul fatto che, anche quando l’impatto sulla salute è relativamente limitato, le conseguenze economiche possono rapidamente amplificarsi. Emblematico il caso della Liberia durante l’epidemia di Ebola del 2014: la crescita del PIL diminuì anche quando il tasso di mortalità complessivo del Paese cominciava a scendere.

In tempi di SARS, come ricorda il capo economista di ING Asia Pacific Robert Carnell citato da Carvalho, “la gente non prendeva i mezzi pubblici, stava lontana dal lavoro, stava lontana da negozi, ristoranti, cinema, conferenze e via dicendo. L’impatto della malattia sull’economia si è così rivelato massiccio, ma quasi del tutto indiretto, derivando dal comportamento precauzionale della popolazione”.

 



1 – How a virus impacts the economy and markets, fonte: Reuters

Tag Articolo
Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

Ultimi commenti
  • Avatar

    Non potrebbe tutto ciò essere un catalizzatore per avviare uno storno (salutare) atteso ormai da mesi?

lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.