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Bollettino AO | Wall Street a un passo dal mercato Orso, la Cina taglia ancora i tassi

I fatti salienti della settimana

Inflazione senza sosta. L’aumento dei prezzi ha fatto tremare nuovamente i mercati nel corso della settimana. Questa volta l’allarme arriva dal Regno Unito, dove l’inflazione è salita del 9% su anno ad aprile 2022, contro il +7% del mese precedente. È il dato più alto degli ultimi 40 anni. L’inflazione dell’Unione europea è invece dell’8,1%, rispetto al 7,8% di marzo, mentre nella zona euro è stabile al 7,4%.

Prezzi su anche in Giappone. Parliamo di numeri molto diversi, ma anche in Giappone si è registrata una fiammata dei prezzi: ad aprile l’inflazione è salita del 2,1% rispetto all’anno precedente, l’incremento più alto degli ultimi sette anni.

Powell non sente ragioni. Il governatore della Federal Reserve Jerome Powell ha detto che la Fed proseguirà sulla strada del restringimento della politica monetaria sino a che l’inflazione non calerà.

La Cina invece taglia i tassi. La Banca centrale cinese ha deciso di tagliare il tasso di interesse sui prestiti a 5 anni (mentre ha lasciato fermo quello a un anno) nel tentativo di dare supporto al mercato immobiliare e in generale a un’economia in frenata. Si tratta del secondo taglio dei tassi in Cina da gennaio 2022.

Crisi energetica. La Commissione europea ha presentato il pacchetto di misure RePowerEu da 200 miliardi di euro per diminuire la dipendenza energetica da Mosca: transizione verde, idrogeno e pannelli solari sono tra i punti salienti. Intanto la Cina sarebbe in trattative per acquistare petrolio russo a basso prezzo, mentre gli Stati Uniti lavorano a nuove misure, tra cui un tetto al prezzo del petrolio russo, da sostenere con sanzioni contro le aziende dei Paesi ancora intenzionati a fare affari con Mosca.

 

 

Nato più numerosa? Finlandia e Svezia hanno formalmente presentato la richiesta di adesione alla Nato, sostenute dal presidente Usa Biden. Ma la Turchia rema contro, accusando i due Paesi di legami con i militanti curdi del Pkk.

Pace ancora lontana. Prosegue intanto il conflitto tra Russia e Ucraina, con i negoziati di pace di fatto in una fase di stallo. Gli Stati Uniti hanno approvato un maxi-pacchetto di 40 miliardi di dollari di aiuti militari, umanitari ed economici.

Crescita inaspettata. Stando alle statistiche pubblicate dall’agenzia Rosstat, Russia ha registrato un aumento del Pil del 3,5% nel primo trimestre su base annua, nonostante la guerra.

Qui Europa. Secondo le stime Eurostat, il Pil dell’area euro è cresciuto dello 0,3% nel primo trimestre, quello dell’Ue dello 0,4%, mentre quello italiano si è contratto dello 0,2%.

Impatto sull’economia. Secondo le nuove stime della Commissione europea, la guerra in Ucraina frenerà la crescita dell’economia dell’Unione europea. L’aumento del Pil sarà del 2,7% nel 2022, contro il 4,3% previsto lo scorso autunno, e del 2,3% nel 2023, sia per l’intera Ue che per i Paesi dell’area euro. Quest’anno l’inflazione nell’Ue raggiungerà il 6,8%, per poi scendere al 3,2% il prossimo anno.

Ci mancava solo lui. È stato identificato il primo caso italiano di vaiolo delle scimmie, una malattia infettiva diagnosticata per la prima volta nel 1970 e presente prevalentemente nell’Africa centro-occidentale.

 

Come si sono mossi i mercati

Che settimana difficile. Settimana nera per i mercati europei e per Wall Street, appesantiti dai soliti timori: la frenata economica, la caduta degli utili e dei margini delle aziende a causa della corsa dell’inflazione e l’impatto del conflitto in corso in Ucraina. Nell’ultima seduta, tuttavia, le piazze europee tentano il rimbalzo in scia alla mossa a sorpresa della banca centrale cinese.

Sta di fatto comunque che, dall’inizio del 2022, le borse dei paesi occidentali sono in forte calo, dopo due anni di crescita ininterrotta e per certi versi incredibile. Una dinamica accentuata soprattutto negli Usa, con Wall Street ormai a un passo dal cosiddetto mercato Orso, che scatta quando si supera lo spartiacque del -20% da inizio anno: l’indice Nasdaq, intorno al -27%, vi è già dentro da qualche settimana, mentre l’S&P 500 viaggia sul -17%. “Colpa” soprattutto del comparto tecnologico, che continua ad accumulare cali.

Giusto per restare in tema. In settimana, il titolo di Walmart ha perso oltre l’11% dopo la presentazione di risultati trimestrali ampiamente al di sotto delle attese.

Spread in rialzo. Nella mattinata di venerdì, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è indicato a 197 punti.

Euro/dollaro verso la parità? L’euro si avvicina alla parità con il dollaro Usa per la prima volta in vent’anni. Si tratta di una tendenza in corso ormai da oltre un anno: a metà dicembre 2020, la moneta unica viaggiava a circa 1,22, mentre adesso danza attorno al livello di 1,05. Nello stesso 2022 il biglietto verde ha guadagnato sull’euro circa il 7%. In un simile contesto molti osservatori si domandano: il cambio tra euro dollaro raggiungerà la parità?

Il caso Allianz. Il gruppo tedesco Allianz si è riconosciuto colpevole e ha accettato di pagare una sanzione da oltre 6 miliardi di dollari alle autorità Usa per il collasso di un gruppo di fondi di investimento controllato.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Azioni Italia 2.09% -3.84%
Azioni Europa 2.23% -4.90%
Azioni Usa -0.10% -12.42%
Azioni Cina 6.88% -1.82%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Bond governativi eurozona 0.06% -0.66%
Bond governativi usa 0.70% -0.39%
Bond corporate usa -0.83% -2.60%
Spread Btp-Bund 202.7 punti 21.22%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 55.87 eur/gr (1.19%) -3.63%
Petrolio Wti 110.38 usd/barile (6.17%) -1.77%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1,0559 (1.26%) -2.64%
Cambio Eur/Gbp 0.8464 (-0.03%) 1.93%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 20/05/22.

 

L’agenda della prossima settimana

La prossima settimana si apre con il discorso del governatore della Bank of England, in agenda lunedì, quando uscirà anche l’indice Ifo sulla fiducia delle aziende in Germania a maggio.

Martedì, sempre in Germania, occhio all’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero a maggio, mentre dagli Usa arriva il dato sulle vendite di nuove abitazioni ad aprile.

Si prosegue con il Pil tedesco del primo trimestre e con la pubblicazione, Oltreoceano, dei verbali del FOMC, braccio di politica monetaria della Federal Reserve.

Per concludere, nella giornata di giovedì, da monitorare l’evoluzione del Pil degli Stati Uniti nel primo trimestre 2022.


 

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