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Non solo Euribor: cosa cambia sul mercato monetario

Le ultime novità dal mercato dei tassi interbancari.

Vi ricordate quando vi abbiamo spiegato che l’Euribor andrà in pensione1? Ebbene, non sarà solo l’Euribor a mettersi definitivamente a riposo. Il 2 ottobre prossimo, la Banca Centrale Europea inizierà a pubblicare il nuovo Euro Short-Term Rate (€STR), che sostituirà il tasso EONIA nell’indicizzazione di strumenti e contratti finanziari.

Lo ha ricordato la Banca d’Italia nel suo primo Rapporto sulla stabilità finanziaria del 2019. Ma cerchiamo di capire cosa significa tutto questo.

 

Tassi interbancari, caratteristiche e differenze

Euribor ed EONIA sono tassi interbancari. In generale, i tassi interbancari si distinguono in due categorie2: quelli stabiliti dalla Banca Centrale Europea e quelli stabiliti dalla domanda e dall’offerta del sistema bancario.

I primi (fissati dalla BCE) sono di tre tipi e, insieme, costituiscono il cosiddetto “corridoio” dei tassi di interesse: sono, nel dettaglio, il tasso sui depositi (deposit facility rate), il tasso di rifinanziamento marginale (marginal lending facility rate) e il tasso di rifinanziamento principale (main refinancing rate), noto anche come REFI.

I tassi sanciti dalla domanda e dall’offerta del sistema bancario, invece, finora sono stati:

  • i tassi Euro Inter Bank Offered Rate (o Euribor), ossia i prezzi medi che i maggiori istituti finanziari intendono applicare alle operazioni di finanziamento con gli altri istituti, a seconda della scadenza;
  • l’EONIA, o Euro OverNight Index Average, tasso medio al quale i maggiori istituti finanziari europei si concedono prestiti in euro per il periodo di un giorno.

In Italia i tassi di riferimento sono utilizzati per un’ampia gamma di strumenti finanziari – per esempio, i CCT – e per l’indicizzazione dei mutui e dei prestiti bancari alle famiglie e alle imprese. L’EONIA, in particolare, funge da riferimento per diversi prodotti e contratti, come ETF, depositi vincolati, pronti contro termine e obbligazioni indicizzate.

 

EONIA andamento | amCharts

 

Addio EONIA, arriva l’€STR

Dal 2 ottobre, al posto dell’EONIA, la BCE stilerà l’Euro Short-Term Rate. L’€STR rispecchierà i costi dei finanziamenti overnight non garantiti delle banche dell’area euro, ereditando la funzione di punto di riferimento del precedente tasso.

Come evidenzia Prometeia3, rispetto all’EONIA (che prevedeva un contributo volontario da parte delle banche) l’€STR introdurrà l’obbligo di trasmissione dei dati, allargando peraltro il campione degli istituti che dovranno inviarli per consentire il calcolo del tasso. Contemplate inoltre apposite clausole di salvaguardia nel caso in cui il panel non fosse sufficiente o le transazioni concentrate in poche banche.

Il tasso sarà disponibile ogni giorno lavorativo in base alle singole transazioni effettive del giorno prima e sarà pubblicato sul sito web della BCE, tramite la Market Information Dissemination (MID)4 e lo Statistical Data Warehouse5.

L’€STR sarà calcolato interamente sulla base delle singole transazioni effettive in euro segnalate dalle banche in conformità con il Money Market Statistical Reporting (MMSR)6 della BCE. Fino a quando non sarà disponibile, la BCE pubblicherà intanto un pre-€STR.

 

 

Che cosa cambia con il nuovo Euribor?

Ne abbiamo già parlato: mentre la BCE gestirà la transizione dall’EONIA all’€STR, lo European Money Markets Institute (EMMI) si occuperà di quella verso una nuova metodologia per il calcolo dell’Euribor7, che utilizzerà dati sulle transazioni di un campione di banche e, quando non disponibili, stime del costo della raccolta effettuata dagli stessi intermediari.

L’avvio del nuovo tasso Euribor, inizialmente previsto per il primo gennaio 2020, è stato posticipato di due anni, al primo gennaio 2022, per assicurare al sistema finanziario una transizione serena e sostenibile.

Ma perché questo cambio? Colpa degli spiacevoli casi legati alla manipolazione dell’Euribor. Più precisamente, spiega Bankitalia, “la riforma dei tassi di riferimento del mercato monetario mira a rafforzarne l’integrità e la rappresentatività, entrambe messe a rischio negli ultimi anni da alcuni episodi di manipolazione e dalla significativa riduzione degli scambi nel mercato interbancario”.

 

Le criticità della transizione

Per garantire un’ordinata transizione, raccomanda Bankitalia, servono iniziative degli operatori per adeguare i contratti indicizzati agli attuali parametri, predisporre per tempo nuovi contratti per i rapporti che verranno avviati dopo l’introduzione dei nuovi indici e, ultimo ma non meno importante, assicurare un’accurata comunicazione con la clientela.

 



1 – Mutui a tasso variabile: addio all’Euribor, cosa cambia?
2 – #ABCFinanza: EONIA, EURIBOR, tasso marginale e tasso sui depositi, cosa sono?
3 – EONIA in pensione, ESTER si prepara al debutto.”Euribrido” in stand-by, fonte: Prometeia
4 – Market Information Dissemination (MID), fonte: European Central Bank
5 – Statistical Data Wharehouse EU, fonte: European Central Bank
6 – Euro money market, fonte: European Centra Bank
7 – EMMI, Blueprint for the hybrid methodology for the determination of Euribor, febbraio 2019

Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

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